La XX Edizione del Premio Monti a Filippo Antonio Capellupo

PREMIO MONTI
PREMIO MONTI

Miglior dirigente per l’annata sportiva 2017/2018. Questa è la motivazione con la quale è stato assegnato il Premio Monti XX edizione a Filippo Antonio Capellupo.

Le passate edizioni del premio erano andate ai dirigenti come Massimo Cumbo, il vice Presidente Aia Pisacreta ed al Presidente dell’Aia Marcello Nicchi.

Il premio è intitolato a Fabio Monti organizzato dalla sezione di Ancona che ricorda così un grande arbitro che è stato per lunghi anni dirigente e con grande umiltà ha lavorato per la crescita degli arbitri.

Capellupo nel ringraziare la Sezione di Ancona ed il Direttivo per la scelta, ha tracciato, a grandi linee, la sua vita nell’ Aia. Iniziata a 30 anni insieme al prefetto Peppe Gualtieri, Stefano De Franco, Claudio e Beniamino Capicotto ed altri giovani, con la carica di responsabile di Presidente Commissione Arbitri Regionale della Calabria, riportando la regione ad essere al centro dell’attenzione in positivo. Dal 1993 in poi è stato Vice Commissario Can D e per tre anni responsabile del Calcio a 5, riuscendo a tradurre questa disciplina finalmente in maniera nazionale , nominando per la prima volta quattro internazionali tra cui Lastrucci, Vescio e Cumbo diventato poi il numero uno degli arbitri al mondo. Non ha dimenticato il lavoro svolto nel mondo del calcio ed ha ricordato uno per tutti, per averlo indirizzato e seguito, un Assistente che rappresenterà l’Italia ai mondiali in Russia, Elenito Di Liberatore. Poi il ritorno per alcuni anni alla guida della Calabria e subito dopo, per due mandati, eletto nel Comitato Nazionale Aia. Il lavoro svolto alla crescita degli Arbitri e della classe Dirigente futura , ha detto Capellupo, ci porta oggi ad avere nell’Aia presenze calabresi preziose, quale Stefano Archinà , nell’attuale Comitato Nazionale, che oggi è qui con me per la consegna del prestigioso premio insieme al Presidente di sezione di Catanzaro Franco Falvo ed ai Presidenti della regione Marche. Un passaggio veloce sul lavoro attuale quale Responsabile Nazionale dell’Osservatorio sulla violenza , per ricordare l’esperienza personale sui campi calabresi, da giovane e poi il ringraziamento finale a tutti coloro i quali hanno collaborato, in questi 33 anni di Dirigenza, in maniera fattiva e determinante, al raggiungimento degli obiettivi che oggi sono la motivazione del Premio Monti.