Assolto l’ex sindaco di Palizzi nel processo “Affare Comune”

Tribunale, sentenza
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L’ex sindaco di Palizzi Walter Scerbo scagionato da accuse di peculato, e appropriazione indebita e truffa nelle casse comunali

L’ex sindaco di Palizzi, Walter Scerbo, è stato assolto dalle accuse che gli venivano contestate nel processo “Affare Comune”. Questo caso era scaturito da un’inchiesta dei carabinieri, che nel 2018 aveva portato all’arresto domiciliare di Scerbo. La sentenza è stata emessa oggi dal Tribunale di Locri, che ha condannato in primo grado nove imputati, tra cui l’ex consigliere di maggioranza Antonino Proietto (4 anni di reclusione) e il titolare di una tabaccheria di Palizzi, Luigi Palumbo (4 anni e un mese). La pena più severa (8 anni e 6 mesi di carcere) è stata inflitta all’ex vicesindaco ed ex assessore al bilancio Davide Bruno Plutino, accusato di essersi appropriato di 98mila euro utilizzati per giocare al videopoker.

Nel corso del processo, Scerbo si era distanziato dal comportamento del suo ex vicesindaco, sostenendo di aver notato una scarsa linearità nella gestione contabile del Comune. Aveva anche richiesto un accertamento da parte dei revisori dei conti. Nonostante ciò, Scerbo è finito sotto processo per peculato, falso, abuso d’ufficio e truffa ai danni dello Stato. La Procura di Locri sospettava il suo coinvolgimento nella sparizione di ingenti somme di denaro, ma oggi il Tribunale lo ha assolto, insieme ad altri otto imputati.

Secondo l’accusa, le casse comunali erano diventate una sorta di bancomat, da cui erano scomparsi circa 340mila euro, principalmente attraverso l’utilizzo fraudolento dei “voucher lavoro”. Le indagini avevano anche rivelato un indebito utilizzo delle “Inps card”, intestate a dipendenti occasionali del Comune, e la sottrazione e distrazione di fondi dell’Unione europea destinati al progetto “Life Caretta”, di cui il Comune di Palizzi era capofila. Il Tribunale non ha ritenuto sufficienti le prove per condannare Scerbo e gli altri imputati, ribaltando così le aspettative della Procura di Locri.

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