Da Rosarno al carcere: spacciatore ostinato viola i domiciliari

carabinieri Rosarno, Reggio Calabria
Rosarno, Carabinieri Reggio Calabria

Operazione ‘Perseverant’: 44enne rosarnese continua a spacciare nonostante i domiciliari

ROSARNO (RC), 30 MAZ 2024 – Indagato per spaccio di droga nell’ambito dell’operazione “Perseverant” condotta dai Carabinieri, un uomo di 44 anni residente a Rosarno continua ad esercitare la sua attività illecita nonostante sia agli arresti domiciliari. La sua ostinazione nel violare le restrizioni imposte dalle autorità lo ha condotto direttamente in carcere.

L’uomo è stato individuato come uno dei soggetti coinvolti nell’operazione “Perseverant”, un’indagine avviata lo scorso febbraio dai carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria. Quest’operazione, coordinata dal Procuratore Emanuele Crescenti e dal Sostituto Procuratore Davide Lucisano della Procura di Palmi, si è concentrata su un vasto giro di spaccio di droga operante principalmente nei comuni di Taurianova e Rosarno.

Le indagini sono state avviate grazie alla denuncia presentata dal padre di una giovane coinvolta nell’uso di stupefacenti. Preoccupato per il destino della figlia, il genitore ha deciso di rompere il silenzio e rivolgersi ai Carabinieri. Le investigazioni, avviate nel marzo 2020 e protrattesi per anni, hanno confermato l’esistenza di un mercato di droga attivo nella zona, con collegamenti a Taurianova, Rosarno, Platì e Gerocarne.

L’uomo arrestato è stato accusato di aver fornito droga ad altri coinvolti nell’operazione, che successivamente avrebbero rivenduto la sostanza ai consumatori finali. Inizialmente sottoposto agli arresti domiciliari, l’indagato ha continuato imperterrito la sua attività criminale, ignorando ogni divieto impostogli dalle autorità.

Il GIP di Palmi, basandosi sui risultati delle indagini condotte dai Carabinieri, ha deciso di sostituire la misura cautelare degli arresti domiciliari con quella più severa della custodia in carcere. La decisione è stata presa anche in considerazione del fatto che l’indagato ha continuato a comunicare con terze persone, nonostante il divieto impostogli.

Il procedimento è ancora in corso e la responsabilità dell’indagato sarà valutata nel corso del processo. Non è esclusa la possibilità di ulteriori sviluppi investigativi che possano portare a nuove prove, anche a favore dell’indagato.