Infortuni sul lavoro in Calabria: dati e interventi chiave

Incidente sul lavoro, morti sul lavoro, operaio
Incidente sul lavoro, morti sul lavoro, operaio

Infortuni sul lavoro nel 2023: analisi approfondita dei risultati, focus sui lavoratori stranieri e regioni a rischio

Il 2023 si avvia alla conclusione con quasi 1000 vittime sul lavoro in Italia, con una leggera diminuzione complessiva degli infortuni mortali rispetto al 2022. Emerge un quadro preoccupante in alcuni settori e per alcune categorie di lavoratori.

Il presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, Mauro Rossato, sottolinea l’importanza della formazione nella riduzione degli infortuni, ma evidenzia la necessità di un intervento più efficace per i lavoratori stranieri, spesso a rischio a causa di una formazione non adeguata e delle barriere linguistiche e culturali.

Nel periodo gennaio-novembre 2023, alcune regioni si collocano in zona rossa con un’incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 32,3 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori). Tra queste troviamo Abruzzo, Umbria, Basilicata, Molise, Puglia e Campania. Altri territori si attestano in zona arancione e gialla, mentre Lazio, Toscana e Valle D’Aosta mantengono la zona bianca.

L’Osservatorio delinea un identikit dei lavoratori più a rischio in base all’età. I giovani tra i 15 e i 24 anni presentano un rischio maggiore rispetto ai colleghi tra i 25 e i 34 anni, con 25,3 infortuni mortali ogni milione di occupati contro 15,7. La fascia più preoccupante è quella degli ultra sessantacinquenni, con un’incidenza di 132,5, seguita dai lavoratori tra i 55 e i 64 anni (56,5).

Gli stranieri rappresentano una categoria particolarmente vulnerabile, con un rischio di morte sul lavoro più che doppio rispetto agli italiani. Nel periodo considerato, gli stranieri registrano 59,8 morti ogni milione di occupati, contro i 29,1 italiani.

La Lombardia si conferma in testa per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (123), seguita da Campania, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Il settore delle Costruzioni continua a registrare il maggior numero di decessi (139), seguito dai Trasporti e Magazzinaggio (97), dalle Attività Manifatturiere (96) e dal Commercio (61).

Le donne contano 47 vittime in occasione di lavoro e 28 in itinere. Gli stranieri rappresentano 142 vittime in occasione di lavoro e 38 in itinere. Il mercoledì risulta essere il giorno più critico della settimana, con il maggior numero di infortuni mortali nei primi undici mesi dell’anno.

In conclusione, la necessità di interventi mirati per migliorare la sicurezza sul lavoro emerge in modo evidente, con una particolare attenzione rivolta alla formazione dei lavoratori stranieri e alla implementazione di misure preventive nei settori a più alto rischio. La collaborazione tra istituzioni, aziende e lavoratori diventa cruciale per invertire questa tendenza e garantire un ambiente lavorativo più sicuro per tutti.

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