Matteo Salvini annuncia: lavori per il ponte nel 2024

matteo salvini
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Il ponte sullo stretto di Messina secondo Matteo Salvini: un progetto di unione nazionale, sviluppo economico e connessione territoriale per l’Italia del 2024

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato oggi che l’apertura dei lavori per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina è prevista per il 2024. Parlando come ospite a “Agorà” su Rai3, Salvini ha sottolineato che, sebbene il ponte potrebbe non essere una priorità personale, esso rappresenta un fondamentale strumento di unione per l’Italia.

“Questo ponte non è solo un’opera infrastrutturale, ma un mezzo per garantire l’unità del nostro Paese, generare occupazione per decine di migliaia di persone e favorire la continuità territoriale tra siciliani e calabresi. Si tratta di un collegamento strategico tra Palermo, Roma, Milano e Berlino, contribuendo così allo sviluppo economico e alla coesione nazionale”, ha dichiarato il ministro.

Salvini ha anche evidenziato l’importanza di evitare che il dibattito su tali progetti si trasformi in una disputa ideologica. “I ponti, le gallerie e le ferrovie sono infrastrutture necessarie per il progresso e la connettività del Paese. In Italia, purtroppo, si tende a politicizzare questi progetti, è fondamentale capire che il ponte non è solo una questione sovranista, ma un collegamento essenziale tra centinaia di migliaia di persone”, ha precisato Salvini.

Il ministro ha sottolineato che il ponte rappresenta un investimento nell’infrastruttura nazionale, capace di migliorare la qualità della vita dei cittadini e stimolare lo sviluppo economico delle regioni coinvolte. La sua realizzazione, oltre a generare nuove opportunità di lavoro, contribuirà a eliminare gli ostacoli geografici tra la Sicilia e la Calabria.

In conclusione, il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina assume una prospettiva di unità e sviluppo, superando le divisioni ideologiche. L’attuazione di questa infrastruttura cruciale non solo faciliterebbe la mobilità delle persone, ma anche il progresso economico e sociale di intere comunità, rafforzando il tessuto connettivo dell’Italia.