Oltre 600 interventi in mare durante l’estate calabrese

Guardia di Finanza
Guardia di Finanza

Numerose violazioni nella pesca, nautica da diporto e sul mare, evasioni tributarie per oltre un milione di euro

Durante il periodo estivo, con l’afflusso crescente di turisti nelle località turistiche più rinomate della Regione, la Guardia di Finanza ha svolto un ruolo cruciale nella garantire la sicurezza e la fruizione corretta del mare. Circa 300 Finanzieri, 26 unità navali e due elicotteri del Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia hanno lavorato incessantemente giorno e notte per vigilare sulle acque territoriali dello Ionio e del Tirreno, nei porti e lungo i 800 chilometri di costa.

Le Fiamme Gialle del Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia, con le loro basi a Corigliano-Rossano, Crotone, Roccella Ionica, Reggio Calabria e Vibo Valentia, hanno effettuato oltre 600 interventi in mare, scoprendo molte violazioni amministrative legate alla pesca e alla nautica da diporto. In particolare, sono state contrastate le attività di pesca illegale, che hanno un impatto devastante sull’ecosistema marino. Durante i controlli in mare, sono state sequestrate più di una tonnellata di pescato, tra cui 10 tonni rossi e 12 pesci spada, catturati in violazione delle leggi vigenti. È stato anche individuato e confiscato un totale di 3 reti derivanti, che avevano una lunghezza complessiva di oltre 6 chilometri.

Un episodio degno di nota è stato il fermo di un peschereccio che non aveva i documenti e la licenza di pesca e che è stato sorpreso dai finanzieri al ritorno da una battuta di pesca, risultando persino già in disarmo.

L’impegno costante della Guardia di Finanza nel contrastare la pesca illegale ha portato al salvataggio di una tartaruga “Caretta Caretta” che stava per depositare le sue uova, ma era rimasta intrappolata in una rete da pesca calata illegalmente da pescatori abusivi.

Nel corso dei controlli sul noleggio di unità da diporto, sono emerse numerose violazioni, tra cui l’uso non autorizzato di dispositivi di sicurezza a bordo e la mancanza di assicurazione obbligatoria e documentazione fiscale. In un caso, è stato scoperto che l’attività di noleggio imbarcazioni veniva svolta in modo totalmente abusivo, mettendo a rischio gli ignari clienti.

La presenza costante delle unità navali della Guardia di Finanza in mare ha anche permesso di identificare molte violazioni nell’uso delle sempre più diffuse moto d’acqua, talvolta guidate da individui senza la patente nautica, che mettono a rischio bagnanti e altre imbarcazioni da diporto con manovre pericolose.

Nel settore delle attività balneari, la polizia economico-finanziaria del Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia ha scoperto il mancato pagamento di tributi alle autorità locali per un importo complessivo di circa 1.200.000 euro. Durante i controlli sono emerse anche diverse altre irregolarità, dall’abuso delle terre demaniali all’impiego di manodopera non dichiarata.

Inoltre, è stata individuata un’azienda operante nel settore della nautica da diporto per oltre 15 anni che era completamente sconosciuta al fisco, e un’azienda nel Reggino che operava su terre demaniali in concessione ma non aveva mai pagato il canone dovuto.

La Guardia di Finanza ha anche svolto attività di ordine e sicurezza pubblica per garantire il regolare svolgimento di manifestazioni religiose e sportive in mare, seguendo le direttive delle autorità locali di pubblica sicurezza.

In conclusione, i Reparti navali calabresi della Guardia di Finanza hanno lavorato instancabilmente per presidiare la legalità e garantire la sicurezza pubblica in mare, prevenendo l’evasione fiscale e la concorrenza sleale, e assicurando il regolare svolgimento delle attività dell’economia legale. Ciò ha protetto i contribuenti onesti e i cittadini rispettosi della legge, preservando allo stesso tempo l’ambiente e l’ecosistema marino.

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