Omicidio Rosso, parla la mamma “Dott. Gratteri mi deve aiutare”

Questa mattina, martedì 1 Ottobre, Sit-in per sensibilizzare l’opinione pubblica e la Magistratura riguardo il caso Rosso

In queste ore si sta svolgendo un Sit-in in Piazza Matteotti a Catanzaro, in vista degli ultimi avvenimenti riguardanti l’omicidio di Francesco Rosso.

17 ANNI DI RECLUSIONE AL PRESUNTO ESECUTORE MATERIALE

Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Catanzaro ha condannato a 17 anni di carcere Danilo Monti, il giovane accusato di avere ucciso il trentaquattrenne Francesco Rosso, il 14 aprile 2015, nella sua macelleria di Simeri Mare, nel Catanzarese.

LE INDAGINI E IL MOVENTE

Secondo le indagini effettuate dalla compagnia Carabinieri di Sellia Marina, l’omicidio è stato compiuto su commissione, come vendetta nei confronti del padre di Rosso. Il mandante, Evangelista Russo. Sarebbe stato l’odio maturato tra le due famiglie, per risalenti dissidi anche di origine patrimoniale, ad alimentare la sete di vendetta di Russo Evangelista prima recluso in carcere e adesso agli arresti domiciliari per questioni di salute.

LA PROTESTA DEI FAMILIARI E DEGLI AMICI

Ed è stata proprio la scarcerazione e l’assegnazione degli arresti domiciliari del mandante che è stato identificato nella persona di Evangelista Russo a far smuovere i genitori in primis del ragazzo, tutti i familiari e le persone vicine al trentaquattrenne ucciso, per uscire dal silenzio e per alzare la voce in protesta.

La rabbia ed il dolore per la decisione presa dalla Magistratura ha fatto sì che le proteste avanzassero senza sosta fino ad oggi, nel Sit-In davanti il Palazzo di Giustizia a Catanzaro, per sensibilizzare l’opinione pubblica e la Magistratura su questo spiacevole episodio e su tutto un iter giudiziario poco chiaro agli occhi di una comunità che è ricaduta nello sconforto.

L’APPELLO AL PROCURATORE GRATTERI

Parla ai microfoni di Calabria Magnifica.it la mamma di Francesco Rosso in lacrime: “Sono una mamma distrutta. Sono quattro anni e mezzo. Mi corico piangendo e mi alzo piangendo. Questa è la mia vita. Era una persona speciale mio figlio. Non posso accettare questa giustizia. Dott. Gratteri mi deve aiutare”.

Parla ai microfoni di Calabria Magnifica.it anche il papà di Francesco Rosso: “Già nel 2003 mi aveva sparato in un luogo pubblico – aggiunge il papà di Francesco – ma mi ha preso di striscio. Ha pagato solo con 10 giorni di carcere. Questa è la legge italiana”.

Prosegue poi il signor Rosso: “Noi non vogliamo vendetta, vogliamo solo giustizia. Se uno è malato deve essere curato nelle strutture adeguate. A casa non si può fare niente. Per me questa è una ingiustizia. Il lavoro degli inquirenti dove è andato a finire? I carabinieri hanno lavorato 3 anni e mezzo, alla fine hanno stretto un pugno di fumo. Tutti i sacrifici miei e di mio figlio di fare un’azienda sono andati distrutti. Adesso viviamo nella paura.”

“Noi chiediamo al dott. Gratteri di poterci aiutare – conclude – perché è la persona giusta per fare vera giustizia. Hanno ammazzato, devono stare in carcere, siamo disperati e vogliamo essere aiutati. Non vogliamo vendetta. Se mi dovessero risarcire, io i soldi li darò ai poveri, oppure farò una piccola struttura per gente che ha bisogno”.