Produzione di droga in un capannone a Castrovillari: 5 arresti

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Un capannone industriale, rivelato come centrale di produzione e confezionamento di sostanze stupefacenti, arrestati cinque individui di nazionalità cinese

Il lavoro di contrasto al traffico di droga continua a Castrovillari, dove la Polizia di Stato ha fatto una scoperta rilevante ieri sera. Un capannone industriale è stato individuato e sventato, risultando essere una centrale di produzione e confezionamento di sostanze stupefacenti. Questo intervento è collegato a quanto accaduto nell’estate del 2023, quando le forze dell’ordine di Cosenza sequestrarono circa 500 kg di droga in un’azione guidata dal dirigente del commissariato di Corigliano-Rossano, Giuseppe Zanfini, e dalla Squadra mobile di Cosenza diretta da Gabriele Presti.

Le operazioni di allora furono condotte sotto la guida della questura diretta da Michele Spina e su iniziativa della procura di Castrovillari, guidata da Antonio D’Alessio. Questi blitz furono un duro colpo per coloro che avevano organizzato una vera e propria centrale di produzione e confezionamento di sostanze stupefacenti.

Le nuove scoperte hanno evidenziato la presenza di due centrali della droga in comuni distinti: Santa Sofia d’Epiro e Luzzi, entrambi situati nella Valle del Crati, un’area nota alle forze dell’ordine per il traffico di droga. Entrambi i capannoni contenevano quantitativi consistenti di stupefacente (circa 250 kg) e attrezzature utilizzate per la lavorazione, la produzione e il confezionamento.

L’operazione di ieri sera ha portato all’arresto di cinque persone di nazionalità cinese, tre a Castrovillari e due a Salerno. La Dda di Catanzaro ha coordinato l’azione della Polizia, guidata dal questore di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro. Il capannone individuato, situato nella zona industriale della città ai piedi del Pollino, fungeva da fabbrica di marijuana, destinata sia alla coltivazione che alla produzione dello stupefacente destinato al mercato. Si stima che oltre 500 kg di sostanze stupefacenti siano stati sequestrati, parte dei quali spediti all’estero, in Olanda. Questi dati sono emersi da una serie di sequestri operati in Italia in impianti di produzione realizzati all’interno di capannoni, con sostanze stupefacenti provenienti da Cosenza e Catanzaro con destinazione Paesi Bassi. Le indagini sono ancora in corso, mantenendo il massimo riserbo sulla natura dell’operazione.