Sequestrati beni da 650mila euro a imprenditore legato alla ‘Ndrangheta

Carabinieri reggio calabria
Carabinieri reggio calabria

Sequestrando beni di lusso e patrimoni a un imprenditore di Melicucco nel contesto dell’operazione ‘Libera Fortezza’ contro la Cosca Longo – Versace a Polistena

REGGIO CALABRIA, 8 APR 2024 – Le forze dell’ordine hanno messo in atto un’operazione di prevenzione sequestrando beni per un valore di 650mila euro a un noto imprenditore di Melicucco, proprietario di una società specializzata in impiantistica agraria con sede legale e operativa a Polistena.

L’intervento è stato condotto dai carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, seguendo le direttive del Procuratore Giovanni Bombardieri, su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione. La misura ha coinvolto non solo l’imprenditore, ma anche i membri della sua famiglia. Si è resa necessaria a seguito di un’analisi dettagliata dei suoi beni e delle sue entrate finanziarie, che ha evidenziato una significativa discrepanza tra lo stile di vita condotto e i redditi dichiarati.

Le indagini economico-patrimoniali hanno sollevato sospetti sulla provenienza dei beni dell’imprenditore, che includevano auto di lusso, immobili, terreni e conti bancari consistenti. Questi sospetti sono stati rafforzati dal fatto che l’imprenditore è stato coinvolto nel processo “Libera Fortezza”, un’operazione che ha portato alla luce le attività della Cosca Longo – Versace a Polistena, condotta dalla Compagnia Carabinieri di Taurianova nel giugno 2020.

Il Tribunale di Reggio Calabria, basandosi sulle evidenze fornite dalle indagini economico-patrimoniali condotte dai carabinieri nell’arco di cinque anni, ha stabilito che ci fossero elementi sufficienti per considerare l’imprenditore una minaccia sociale. Pertanto, ha approvato l’analisi patrimoniale che ha dimostrato la presenza dei requisiti richiesti dalla legge, relativi sia alla sproporzione dei beni posseduti rispetto ai redditi dichiarati, sia al reinvestimento dei proventi illeciti da parte dell’imprenditore e della sua famiglia.

In base all’articolo 20 del cosiddetto “Codice Antimafia”, l’Autorità Giudiziaria ha ordinato il sequestro di tutti i beni collegati all’imprenditore e alla sua famiglia, nonché delle quote societarie e dell’intero patrimonio aziendale, per un valore complessivo di circa 650.000 euro.

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