Calabria on the road, 10 giorni per un itinerario alternativo

Avete mai pensato di girare la Calabria in moto? La Calabria sta diventando una meta per chi vuole fare un tipo di turismo diverso. Ho quindi pensato a un itinerario per chi ama viaggiare su due ruote evitando così il traffico, ma riuscendo a vedere le bellezze di una regione ancora (e per fortuna) selvaggia poiché non facente parte di un turismo di massa.

Fermo restando che purtroppo le strade e i mezzi di trasporto in Calabria costituiscono uno dei motivi per cui un certo turismo non decolla, propongo una mini guida per una vacanza on the road partendo dalla costa cosentina tirrenica, confinante con la Basilicata, per arrivare alla parte più a nord della Calabria, confinante con la Puglia.

Primo giorno in Calabria: la Riviera dei Cedri

La nostra vacanza in Calabria inizia dalla straordinaria Riviera dei Cedri. Si tratta di una zona compresa tra il mar Tirreno cosentino e le imponenti montagne del Parco Nazionale del Pollino che è il parco più esteso d’Italia.

Nella parte più vicina alla costa, il terreno e il microclima permette la coltivazione di un agrume totalmente calabrese: il cedro. Un frutto molto particolare che viene celebrato durante la Festa del Sukkoth, facendo arrivare da tutto il mondo i rabbini.

Cedro liscio Diamante
  • Spiaggia Punta Fiuzzi – Praia a Mare

Praia a Mare è un comune in provincia di Cosenza che ha delle spiagge bellissime e degli scorci veramente affascinanti. Di fronte a una dei lembi di terra più famosi si staglia l’Isola di Dino. Si tratta di una piccola formazione rocciosa che ha diverse attrazioni naturalistiche: la grotta del monaco, la grotta azzurra e la grotta delle Cascate. L’isola di Dino può essere raggiunta facilmente in barca e si potrà pensare anche alla sua storia, quando – durante il periodo della Magna Grecia – era un punto importante per avvistare le navi nemiche e per questo fu anche luogo di sanguinose battaglie. Sull’isola ancora esistono dei manufatti che ricordano un progetto (non riuscito) della famiglia Agnelli che avrebbe voluto un resort di lusso sull’isola.

praia a mare
  • Spiaggia dell’Arcomagno – San Nicola Arcella

La natura si è proprio divertita in questo angolo di paradiso. Un grande arco sorge di fronte a una piccola laguna. Per raggiungerla bisogna fare un sentiero, ma una volta arrivati alla spiaggetta dell’Arcomagno si resterà meravigliati per la bellezza del posto dove si possono ammirare tramonti emozionanti. Era un posto ricercato dai Saraceni che potevano attraccare le navi in sicurezza, infatti la grotta si chiama proprio Grotta dei Saraceni.

La spiaggetta di Arcomagno

Isola di Cirella – il “Diamante” in Calabria

Continuando verso il sud della Calabria cosentina, si arriva a Diamante che è anche una delle Perle del Tirreno. Anche Gabriele D’Annunzio ne restò affascinato e infatti è impossibile resistere alla spiagge bianche e all’isola di Cirella. Ma Diamante ha anche altre attrazioni come i murales e il promontorio di Cirella sul quale esistono il Teatro dei Ruderi, il Mausoleo Romano e il Convento dei Minini. Diamante è anche la patria di un altro simbolo calabrese per eccellenza: ha la sede dell’accademia del peperoncino piccante.

Secondo giorno: la Costa degli Dei – Pizzo Calabro

A pochi chilometri da Lamezia Terme inizia una delle coste più famose della Calabria. Siamo nella zona di Tropea e quindi della provincia di Vibo Valentia.

Le bellezze paesaggistiche fatte di calette, borghi affascinanti, tramonti mozzafiato con vista sulle isole Eolie e anche l’enogastronomia, hanno fatto sì che questa zona sia una delle mete turistiche più gettonate anche dagli stranieri.

Le Isole Eolie sono distanti solo 32 miglia nautiche ed è quindi possibile visitarle.

  • Pizzo Calabro: dal tartufo al Castello Murat

Il borgo di Pizzo Calabro si erge su uno sperone di tufo. La sua storia è raccontata da Cicerone e persino da Ulisse. Vicino la piazza principale c’è il Castello dove Gioacchino Murat fu ucciso nel 1815: tra misteri e segreti e possibile visitare l’interno del castello.

Poco distante è possibile ammirare una struttura artistica realizzata da Edoardo Tresoldi che si chiama “Il collezionista dei venti“. Si tratta di una installazione metallica, rappresentate un uomo seduto di fronte al mare, che raggiunge la sua bellezza durante il tramonto.

Una volta arrivati a Pizzo è d’obbligo assaggiare il famoso tartufo di Pizzo: un gelato artigianale che vi sorprenderà. Gustarlo di fronte al tramonto non ha prezzo.

tartufo di pizzo calabro

La Spiaggia di Piedigrotta è una delle tante spiagge che contornano il borgo di Pizzo. È immancabile una visita alla Chiesetta di Piedigrotta scavata nella roccia e arricchita di statue e affreschi.
Altre belle spiagge dove riposarsi e prendere il sole sono: la spiaggia di Colamaio, con i suoi alberi di eucalipto e la stupenda spiaggia paradiso dei subMarina di Zambrone, il cui nome fa intendere alle meraviglie nascoste nelle sue acque limpide.

Terzo giorno: la Costa degli Dei – Tropea

Impossibile venire in Calabria e non visitare Tropea. Con la sua terrazza vista mare e i suoi vicoletti, la Chiesa di Santa Maria – simbolo della Città di Tropea – , con la sua ricca offerta enogastronomica, resterete affascinati da un luogo creato dalla mano di Dio.

Tropea, Calabria, turismo

Fondata dall’eroe Ercole, ha ricoperto ruoli importanti nella storia grazie alla sua posizione. Ospita anche palazzi nobiliari bellissimi come Palazzo Toraldo e monumenti imponenti come il Sedile dei Nobili con l’antico orologio.

Occorrerà inerpicarsi per raggiungere la Chiesetta di Santa Maria, immersa in un giardino mediterraneo coronato da un terrazzo panoramico sulle Eolie.

Fra le spiagge più belle di Tropea e dintorni in Calabria

  • Spiaggia Michelino a Parghelia raggiungibile con una scalinata che porta a un’insenatura si arriva alla spiaggia e al mare turchese, protetta da pareti di rocce con fitta vegetazione.
  • Spiaggia della Linguata a Tropea. Oltre l’isolotto di Santa Maria, c’è la meravigliosa spiaggia Marina dell’Isola ai piedi della roccia. Il mare è mare verde smeraldo ed i suoi fondali sono colorati.
  • Spiaggia della Baia di Riaci a Santa Domenica di Ricadi è una lunga striscia di sabbia bianca conosciuta anche come scoglio di tuffo, ricco di grotte e calette. Nei suoi fondali azzurri è possibile ammirare il relitto di una nave mercantile, affondata nel 1917.
  • Spiaggia di Capovaticano. Impossibile non visitare anche Capovaticano e i suoi bellissimi scorci. Il famoso Belvedere regalerà una vista mozzafiato per foto ricordo, ma esistono anche delle meravigliose baie nascoste, raggiungibili prettamente via mare. La Spiaggia di Praia i Focu e la meravigliosa Spiaggia di Grotticelle, abbastanza difficile da raggiungere, ma una volta arrivati ne è valsa veramente la pena.
Turismo, Ricadi, Le Grotticelle

Per la cena deliziate il palato con una degustazione di cipolle, pecorino di Monteporo e ‘nduja fra i vari e numerosi ristoranti del centro storico.

Quarto giorno: la Costa Viola – Chianalea

Il suo nome non deriva che dallo stupore di Platone nel vedere i colori della macchia mediterranea riflessi, durante il tramonto, nel mare. È inutile dire che non si rimpiangerà Tropea perché questa costa, in provincia di Reggio Calabria, è di una bellezza straordinaria ed è peculiare.

La sosta d’obbligo è Chianalea di Scilla. Si tratta di un borgo dei pescatori di Scilla, di case costruite dentro il mare, dove è possibile affacciarsi dai balconi e attraversare vicoli terminati dentro il mare. Un ottimo posto dove gustare dell’ottimo pesce ammirando le coste della Sicilia. Alcuni ristoranti sono sul mare dove è possibile vedere addirittura i pesci che nuotano. Un posto molto romantico dove è possibile ammirare il tramonto e vedere i colori viola, sotto un manto di stelle.

Importante in questa zone è la coltivazione del bergamotto.

Scogli di Scilla (Reggio Calabria)

Quinto giorno: la Calabria grecanica

Attraversando l’Aspromonte, passando anche attraverso posti di montagna suggestivi come Serra San Bruno e la sua Certosa, si arriva sulla costa ionica che ha un sapore più selvaggio e antico. In questa zona che fa parte del territorio di Reggio Calabria si respira un’aria decisamente diversa sia per territorio sia per cultura. È la zona dove si parla il greco antico. Sì, avete letto bene: qui la gente conserva ancora usi e tradizioni dell’antica Grecia.

Questa volta, ci immergiamo nella Calabria più interna prima di raggiungere nuovamente il mare.

I borghi di Pentadattilo, di Bova, di Gallicianò sono da vedere assolutamente. Pentadattilo è un borgo abbandonato, ma anche gli altri sono urbanisticamente poco densi di popolazione. Gallicianò ha solo 60 abitanti.

In questo percorso c’è un microcosmo greco praticamente rimasto intatto nei secoli.

A Bova, la Domenica delle Palme si celebra il rito delle Pupazze. Il legame religioso con i riti dell’Antica Magna Grecia è molto forte. Si lega al mito di Persefone e Demetra, realizzando figure femminili dall’intreccio dei rami di ulivo con un asse di canna, una processione simboleggia un messaggio di rinascita e speranza.

Per l’enogastronomia, c’è la lestopitta di Bova, un antico pane senza lievito servito con salumi e formaggi locali accompagnato dal vino di Palizzi.

Sesto giorno: la Riviera dei Gelsomini

La Riviera dei Gelsomini accoglie il territorio della locride, un’area ricca di storia e di bellezze artistiche, in provincia di Reggio Calabria. Importante è il sito  archeologico di Locri Epizefir.

Gerace è chiamata anche la Firenze del sud grazie alla bellezza del borgo perfettamente mantenuto e per le opere d’arte che conserva. Il suo secondo nome è “la città delle cento chiese” e non meraviglia il perché le prime due chiese che si vedono appena arrivati sono di rara bellezza. Quella di Santa Maria del Mastro in Piazza della Repubblica e la Chiesa di Santa Maria di Monserrato di origine bizantina accolgono il visitatore catturando l’attenzione da subito. Gerace ha anche una cattedrale in stile romanico normanno.

Gerace - Chiesa di San Francesco d'Assisi

Nella vicina Siderno è ora di gustare la tipica capra alla cardola e le buonissime polpette all’arancia, oppure lo stocco di Mammola.

Questa area comprende dei paesi caratteristici come Roccella Ionica, Riace e l’antica Caulonia.

Arrivati a Stilo si può ammirare tutta la cittadina ma anche la Cattolica, la piccola nota chiesetta. La Cattolica fu costruita dai monaci orientali nell’ultima fase del periodo bizantino.

Settimo giorno: la Costa degli Aranci

Entriamo nel territorio catanzarese, precisamente sulla costa di Soverato e dintorni. Le spiagge, le grotte, un territorio ricco di lungomari meravigliosi e di posti dove degustare dell’ottimo cibo in completo relax.

Soverato è il centro della movida di Catanzaro, non solo durante l’estate. Con i suoi numerosi locali accoglie turisti e gente del posto tutto l’anno. Le spiagge sono varie: c’è la sabbia sottile e bianca di Soverato per arrivare a quella più grossa di Copanello e Caminia, località da sogno per una vacanza di sole e di mare cristallino.

La spiaggia è un lembo di sabbia bianca circondato da granitiche scogliere a picco sul mare. Dal grande terrazzo di Torrazzo è possibile vedere insenature segrete e piccoli anfratti per chi vuole isolarsi e magari dichiararsi.

Per terminare la giornata è consigliabile gustare una granita a Stalettì, su una terrazza fronte mare, e per i più temerari, consigliamo di provare il morzeddhu catanzarese, fatto con il quinto quarto bovino.

Ottavo giorno: la Costa dei Saraceni – Le Castella

Lasciando il territorio marino di Catanzaro proseguiamo verso Crotone per visitare Le Castella. Un’area di villeggiatura all’interno di un borgo sul mare.

Punta delle Castella, più nota come Le Castella, è una frazione di Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone.

In uno dei tratti più belli dell’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto” sorge uno dei castelli più affascinanti d’Italia, grazie anche alla sua particolare conformazione. Si tratta di una castello aragonese immerso nel mare che ha una lunga e antica storia e ancora oggi i suoi personaggi vengono ricordati nel borgo. È nota la statua dedicata a Uccialì, corsaro e ammiraglio ottomano. L’isolotto su cui sorge la fortezza è a pochi metri da ristoranti e bar per cui la sera è possibile cenare di fronte a questa bellezza particolare e affascinante.

La spiaggia di Santa Domenica, tra quella del Saraceno ed il Sovereto, ha la sabbia normale e di colore dorato, nel 2022 ha ricevuto il premio Bandiera Blu.

Capo Colonna è uno dei luoghi simbolo della Magna Grecia. Dell’imponente edificio che contava 38 colonne, ne resta solo una, in stile dorico, che si erge imponente sul promontorio. Il tempio era dedicato ad Hera Lacinia, dea della famiglia e protettrice dei pascoli. Nei 30 ettari di parco archeologico sono visibili i resti delle antiche costruzioni, la chiesetta della Madonna di Capo Colonna e la Torre Nao, adesso adibita a museo ed antiquarium.

Nono giorno: la Costa degli Achei – Sibari

Proseguendo verso nord ci addentriamo nuovamente nel territorio cosentino attraversando località come Cirò, famosa per il vino, Crucoli, famosa per la sardella e anche Rossano, famosa per la liquirizia, il suo museo e il Codex.

Galleria della Modernita - Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli - Rossano, Cosenza - Calabria

Raggiungendo la Piana di Sibari avremo un altro tipo di scenario che è molto particolare e insolito.

Marina di Sibari ha spiaggia molto ampia e il mare azzurro e trasparente, con sabbia fine e fondali non subito profondi.

Qui è presente anche la zona particolare denominata dei Laghi di Sibari. Si tratta di un complesso privato di villette costruite su un lago artificiale di bonifica. C’è anche un porticciolo per le barche, il tutto suddiviso in 4 isolotti e dove si trovano anche boutique e un albergo, un cinema e una chiesa. Vicino vi è anche un’ampia e sabbiosa spiaggia libera.

Sibari, Parco archeologico

Qui sorgeva l’antica Sybaris, una tra le più potenti città della Magna Grecia fondata da coloni Achei (greci). Sybaris era famosa in epoca ellenistica per i suoi eccessi. Era un luogo di feste e divertimento, dove regnava lo sfarzo e la ricchezza.

Oggi è possibile visitare gli scavi archeologici denominato Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide.

Decimo giorno: La Costa degli Achei – Roseto Capo Spulico

Roseto Capo Spulico è un borgo della provincia di Cosenza, situato nell’Alto Ionio Cosentino. Una delle colonie della Antica Sybaris. Roseto Capo Spulico deve il suo nome alla ricca produzione di rose, i cui petali riempivano i guanciali delle principesse sibarite.

È una delle spiagge più famose della Costa degli Achei, grazie al suo imponente Castello Normanno, costruito sul mare. A picco sul mare, si può ammirare la bellissima fortezza Castrum Petrae Roseti.

Roseto Capo Spulico

Un luogo davvero suggestivo ed emozionate. Era sorto come monastero basiliano, ma con Federico II divenne struttura di difesa. Grandi sono le spiagge di sabbia mista a ciottoli. La più famosa è la Spiaggia dell’Incudine che è molto vicino alla fortezza. Il suo nome deriva dallo scoglio vicino alla riva che somiglia a un’incudine.

Nel cuore del Centro Storico di Roseto c’è una stradina che il cuore lo conosce bene. Si tratta del “Vico degli innamorati”, che è il vicolo più stretto d’Europa. Un posto dove tante coppie riuscivano a rubare un bacio lontani dagli occhi indiscreti e magari per dichiare amore eterno.

Un po’ come quello che proverete per la Calabria arrivando ai suoi confini. Consapevoli di avere visto molto, ma non tutto di questa regione così sconosciuta e che sa donare meraviglie e segreti.

Buon viaggio o ben tornati, la Calabria è sempre pronta ad accogliervi.

Leggi anche l’articolo tradotto in lingua inglese Calabria on the road, 10 days by motorbike for an alternative itinerary