Alla luce delle polemiche relative allo scandalo “Gettonopoli” e alla mancanza di confronto con il Sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, il Codacons di Catanzaro ha formalmente richiesto le dimissioni del Primo Cittadino e del Consiglio Comunale “quale atto di responsabilità nei confronti della città”.
A tal fine, si stanno raccogliendo le firme dei cittadini che devono essere consegnate al Codacons di Corso Mazzini entro e non oltre venerdì 07/02/2020.
Le reazioni dei cittadini
Gruppi di cittadini si stanno radunando per poter protestare e per esprimere la rabbia e l’amarezza a causa delle vicende che vedono Catanzaro coinvolta mediaticamente.
I mezzi per comunicare sono le pagine di Facebook dove è appena nato un gruppo pubblico con hashtag “prima Catanzaro”. La delusione è tangibile, ma è anche motivo di voler sottolineare che si è stanchi di una certa classe politica e che si pretende l’onestà dei dirigenti.
Catanzaro al centro delle indagini di “Non è l’Arena”
Infatti, tanti sono i catanzaresi che si sono sentiti offesi dalla trasmissione televisiva di La7, “Non è l’Arena”, condotta da Massimo Giletti; ma ancora di più dai politici locali che non si sono dimessi. Tantissimi stanno mal digerendo l’assenza di Sergio Abramo che ha preferito non commentare la vicenda dello scandalo.
Da canto suo, Giletti durante la trasmissione, ha di fatto sottolineato: “Le nostre trasmissioni sulla Calabria hanno scatenato un putiferio su quella terra. Fabio Celia ha avuto quantomeno il coraggio di dimettersi”. Poi sul caso Polimeni: “La risposta su Gratteri gli è stata dettata dall’ufficio stampa del Comune di Catanzaro. Gratteri è stato usato per dirsi santo. Non c’entrava nulla con la domanda di Luca Telese. Questa Calabria è amara. Con Gratteri in piazza c’erano appena 1500 persone. E’ gravissimo per Catanzaro”.
Fabio Celia (ex consigliere di Fare per Catanzaro) durante l’intervista a La7 ha espresso il suo punto di vista: “Io posso rimanere ad una commissione quanto andare via. Ci siamo dimessi in cinque. Mi vergogno di far parte del consiglio comunale più indagato d’Italia. Mi vergogno da padre, da amministratore e da imprenditore. Invito tutti i consiglieri comunali a dimettersi. Ma hanno già trovato un accordo. C’è una grandissima responsabilità politica del sindaco e del presidente del Consiglio che almeno ci ha messo la faccia. Questa vecchia politica ha distrutto la storia di Catanzaro. Polimeni non deve fare quello che ha fatto Forza Italia che a Catanzaro ha barato”. E ancora: “Senza questa trasmissione sarebbe finito tutto a tarallucci e vino. A Catanzaro ci sono un vulnus politico e democratico. A Catanzaro la politica si sposta verso il potere”.
La lettera scritta dal Codacons e indirizzata a Palazzo de Nobili
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