Ovoli: i funghi dei nostri antenati

ovoli buoni

È tempo di funghi è tempo di ovoli.
Continuano ad essere ritrovati in tutta la regione Calabria e non solo. Questi sono una specie straordinaria, infatti considerata di eccellente qualità.

Gli ovoli non sono amati dalla maggior parte della popolazione, proprio perché poco conosciuti, ma principalmente apprezzati da ricercatori e appassionati del settore. I colori del fungo sono sgargianti, infatti il gambo è giallo, mentre il cappello arancio, possiede altresì un anello dello stesso colore dal gambo.

Raccomandiamo sempre di non mischiare i funghi buoni con quelli dubbi, in questo ambito non possono esserci incertezze perché c’ è di mezzo la nostra salute a volte la nostra vita.

L’habitat di raccolta

Cresce soprattutto sotto gli alberi di castagno, ma non solo. Lo ritroviamo sotto le querce o anche sotto i faggi. Non è difficile individuarlo nella boscaglia grazie ai colori accesi che contraddistingono l’ ovolo buono, anche detto “amanita caesarea”.

Prima di raccoglierlo bisogna essere assolutamente certi di cosa stiamo mettendo nel paniere perché esiste la corrispondente specie velenosa, simile per un occhio poco esperto.

Insalata di ovoli

Stiamo parlando di un piatto semplice della cucina tradizionale, e tanto gustoso. Prendete i funghi, levate la terra e la parte bianca che si trova alla base. Pulite per bene con un panno umido tutto il nostro ovolo. Tagliate a fettine sottili il cappello e il gambo, metteteci del sale, del pepe, un po’ di olio d’oliva e il gioco è fatto. Prima di consumare l’ insalata lasciatela un po’ riposare in frigo.

Un po’ di storia del passato

In passato i Romani facevano mangiare i funghi ai condannati a morte per capire se erano commestibili oppure no.

Nell’antica Roma l’ovolo era considerato un prodotto della terra molto pregiato, un po’ come avviene ancora oggi, tanto da acquisire l’appellativo di: “cibo degli dei”.