Pignolata calabrese: un dolce leggendario che profuma di tradizione

Pignolata calabrese
Pignolata calabrese

Profumi di famiglia: la pignolata calabrese, dolce radicato nelle tradizioni, svela le sue origini tra leggende e sapori autentici

La pignolata calabrese, un capolavoro dolciario tipico del meridione, in particolare della Calabria, si distingue per le sue palline di pasta all’aroma avvolgente di miele e marsala. Sebbene simile agli struffoli napoletani, la pignolata si differenzia per la forma e il metodo di cottura. Le sue radici affondano probabilmente nell’incontro tra culture, con influenze arabe che hanno portato questo delizioso dolce nel Sud Italia.

Le origini della pignolata sono avvolte in un velo di mistero e leggende. Una storia affascinante racconta che questo dolce abbia preso vita nella cucina di un convento di suore. In quei tempi lontani, le suore preparavano dolci da donare alla popolazione durante le celebrazioni, utilizzando mucchietti di pinoli fritti amalgamati con il miele. Quando scarseggiarono i pinoli, le suore ebbero l’idea geniale di sostituirli con la pasta all’uovo. Questa versione alternativa fu così apprezzata che si tramandò nel tempo, diventando la pignolata che oggi conosciamo e amiamo.

La preparazione della pignolata è un rituale che unisce la famiglia intorno ai fornelli. Gli ingredienti semplici si trasformano in un capolavoro di sapori e aromi.

  • 1 kg di farina 00
  • 300 grammi di zucchero
  • 4 uova
  • Scorza di 2 limoni
  • 2 bicchieri di Marsala, limoncello o liquore al bergamotto
  • Olio extravergine d’oliva
  • Miele
  1. Versa la farina sulla spianatoia, forma una fontana con un buco al centro e rompi le uova.
  2. Aggiungi un pizzico di sale, la scorza del limone, il marsala e infine lo zucchero.
  3. Lavora l’impasto con le mani per 10/15 minuti fino a ottenere un panetto liscio ma non eccessivamente duro.
  4. Taglia la pasta a pezzi e forma filoncini sottili; ritaglia piccoli pezzetti tutti delle stesse dimensioni.
  5. Friggi le piccole pigne in abbondante olio extravergine d’oliva fino a doratura, assicurandoti che siano ben cotte all’interno senza diventare troppo scure. Fai scolare le palline su carta assorbente.
  6. Riscalda il miele in un tegame capiente e, prima che raggiunga il bollore, immergi le palline di pignolata per impregnarle uniformemente.
  7. Per la presentazione, disponi un’arancia al centro di un vassoio e distribuisci attorno la pignolata formando una ciambella. Guarnisci con codette colorate o scorze di agrumi.

Un’alternativa suggestiva è presentare le palline su foglie di limone, creando monoporzioni che aggiungono un tocco di freschezza al dolce tradizionale.

La pignolata calabrese è più di un dolce; è un viaggio sensoriale che ci collega alle radici della tradizione familiare. Ogni morso racconta storie di suore ingenue e di un’arte antica che resiste al passare del tempo. In ogni casa che si rispetti, la pignolata non è solo un dolce natalizio; è un pezzo di storia che continua a essere scritto attraverso il profumo avvolgente di queste deliziose palline dorate.