Protesta Comitato Ferrovie Regionali: “Vogliamo il giusto”

“Ferrovia bene comune, vogliamo il giusto”

Si è svolta questa mattina nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Catanzaro, la manifestazione promossa dal Comitato italiano utenti Ferrovie Regionali sul tema “Ferrovia bene comune, vogliamo il giusto”.

In particolare, ai microfoni di Calabria Magnifica.it, Domenico Gattuso (Componente del Comitato italiano Utenti Ferrovie) e Annamaria Cantafora (Associazione Crotoniate Ferrovia Jonica), hanno voluto evidenziare come la Regione sia indietro nei lavori delle opere ferroviarie. Opere che riguardano l’intera linea ferroviaria, con particolare attenzione alla linea jonica.

A gran voce chiedono che vengano rispettate le promesse fatte è che sia collegata la linea jonica all’interno della regione stessa e al resto d’Italia.

Nello specifico Domenico Gattuso ha dichiarato: “Siamo qui perché vogliamo ancora una volta manifestare il disagio dei viaggiatori calabresi rispetto al trasporto ferroviario. Siamo 7 associazioni che operano su questo territorio, in particolare sulla fascia jonica, da almeno 8 anni e abbiamo fatto decine di manifestazioni in questi anni e stiamo continuando perché non siamo assolutamente soddisfatti di come vanno le cose”.

Il Componente del Comitato italiano Utenti Ferrovie ha poi continuato: “Sono state promesse tantissime cose ma di fatto il sistema ferroviario calabrese continua ad essere un colabrodo. Ci riferiamo ad esempio al fatto che sono stati stanziati 500 milioni di euro, che poi sembra siano diventati sulla carta 700 milioni di euro per migliorare il modo di viaggiare dei cittadini calabresi sulla ferrovia. Oggi ci ritroviamo con una situazione paradossalmente peggiorata. 40 milioni sono stati spesi, sembrerebbe, tra Crotone e Catanzaro, ma i treni viaggiano a velocità più basse di prima. Per quanto riguarda il materiale rotabile, avevamo chiesto 15 treni, ne hanno promesso 30-40, non se n’è visto uno. Il tempo passa, sono stati definiti degli appuntamenti temporali per completare delle opere, per velocizzare la linea, per integrare le stazioni, per recuperare le stazioni, ma i lavori non procedono e non si capisce che fine stiano facendo i fondi, non si capisce perché le scadenze non vengono rispettate”

Prosegue ancora Domenico Gattuso: “Abbiamo decine e decine di stazioni, hanno concentrato gli investimenti su 4-5 stazioni, le altre sono rimaste come erano prima, anzi ancora più nel degrado. Hanno promesso treni, non ne vediamo e non si viaggia coi treni, anzi vediamo solo pullman, spesso sostitutivi e di cattiva qualità, che la gente non apprezza in quanto non rispettano gli orari scombinando la vita dei cittadini. Stanno facendo di tutto per indurre la gente ad abbandonare il treno. Noi non ci stiamo. Abbiamo elaborato delle proposte, abbiamo elaborato delle vertenze, però la Regione e lo Stato, non rispondono. Sono evasivi e quando finalmente si ha, dopo aver chiesto per mesi e mesi, un tavolo tecnico, li troviamo impreparati“.

Aggiunge infine:” Dal punto di vista politico e tecnico non hanno mai presentato un progetto delle opere; dicono di voler sostituire 70 passaggi a livello, non ne hanno sostituito neppure 10. Dove stanno finendo i soldi dei calabresi? La Commissione Europea ha stanziato fondi POR per la Calabria. Gli anni stanno passando e si rischia il disimpegno anche di questi fondi. Queste cose sono inaccettabili. Oggi vogliamo ribadire con questa forma di protesta che non ci stiamo. Ci stiamo organizzando attraverso iniziative di lotta più dure e più efficaci. Ci vorrebbero abbindolare con una freccia d’argento Sibari – Bolzano, come se i calabresi fossero tutti destinati in Trentino-Alto Adige. Quel treno non è assolutamente di Alta Velocità, anche lì ci prendono in giro, perché l’Alta Velocità parte da Salerno in su”.

Annamaria Cantafora dell’Associazione Crotoniate Ferrovia Jonica evidenzia invece la situazione di assoluto isolamento della ferrovia jonica: “Stamattina siamo a Catanzaro per parlare della problematica dell’isolamento della ferrovia jonica. È vero che tutte le varie associazioni sono territoriali, però noi abbiamo un obiettivo unico, quello di collegare tutta la linea jonica al resto dell’Italia. Io sono della zona di Crotone e sono ben felice che a Sibari sia stata messa la Frecciargento, però mi devono spiegare con quale criterio hanno messo gli orari che hanno scelto. Come ci arriviamo noi da Crotone? Non c’è nessuna coincidenza. Quello che si capisce è che Sibari così come è stata concepita, porta tutti i passeggeri verso il Tirreno, verso Lamezia dimenticando completamente il resto della linea jonica. Vorremmo un po’ capire bene: è vero che si parla di elettrificazione anche della Jonica ma a tutt’oggi sono stati posizionati semplicemente solo dei pali. Quando effettivamente saranno finiti questi lavori? Ma è conveniente economicamente tutto questo? Il Crotonese è una zona che può dare moltissimo, perché ha una vocazione turistica, perchè isolarla? La linea jonica perorre la parte più antica della Calabria, stiamo parlando della Magna Grecia, noi siamo un tesoro e che facciamo lo ignoriamo? Siamo una Regione stretta e lunga non c’è motivo di escludere una parte. Una parte non esclude assolutamente l’altra“.

Conclude infine Anamaria Cantafora: ”Noi abbiamo anche la Galleria di Cutro, che è un problema non indifferente. È chiaro che tutto deve progredire e deve andare avanti, ma sistemiamo prima le cose dove si può effettivamente lavorare. Incominciamo a collegare bene dove non ci sono grosse problematiche. Dopodiché continueremo con il resto e allacciare tutta la linea jonica. Noi abbiamo problemi sia a livello di pendolarismo nella regione stessa, sia problemi per essere allacciati con il resto dell’Italia. Quindi abbiamo bisogno delle Frecce, di treni veloci. Chi sta male, chi ha problemi di lavoro non può mettersi “a dormire” sul treno e stare 5-6-7 ore. Noi dobbiamo raggiungere il resto d’Italia nel più breve tempo possibile”.

Le parti presenti alla manifestazione di oggi sono convinti nel proseguire questa loro protesta al fine di ottenere risposte da parte della Regione. intanto continueranno a muoversi e a manifestare su tutto il territorio calabrese.