‘Ndrangheta: 23 fermi, colpiti i vertici di “potenti” cosche nel vibonese

Nelle prime ore della mattinata odierna, nelle provincie di Vibo Valentia, Cosenza, Como, Monza, personale delle squadre mobili di Vibo Valentia e Catanzaro e del servizio centrale operativo della polizia di stato, carabinieri del R.O.N.INV. di Vibo Valentia e della compagnia di Tropea e militari del Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro, nell’ambito di una operazione di P.G.  convenzionalmente denominata “COSTA PULITA”, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo  d’indiziato di delitto, emesso dalla procura distrettuale della repubblica di Catanzaro, nei confronti di 23 soggetti ritenuti responsabili, a diverso titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, detenzioni e porto illegali di armi e sostanze esplodenti.

L’operazione di P.G. è il risultato di autonome indagini svolte dalle forze di polizia, dirette il risultato di autonome indagini svolte dalle forze di polizia, dirette dai sostituti procuratori Camillo Falvo e Pierpaolo Bruni e coordinate dal procuratore della repubblica di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, convergenti su soggetti appartenenti alla criminalità organizzata vibonese.

 

 

In particolare, le investigazioni, avviate nei primi mesi del 2014, hanno riguardato numerosi oggetti appartenenti, o comunque contigui, al potente clan della ‘ndrangheta Mancuso, operante in tutto il territorio vibonese, ed alle consorterie collegati Accorinti, La Rosa ed il Grande, attive nei comuni del litorale tirrenico della provincia vibonese, colpendone vertici e sodali. L’indagine peraltro ha lambito contesti politici locali, in particolare di passate amministrazioni del comune di Briatico e Parghelia. Infatti, sono state eseguite, anche numerose perquisizioni, disposte dall’A.G. nei confronti di soggetti diversi dai fermati, ma coinvolti dalle indagini.

Sono stati inoltre documentati propositi di ritorsione, attuati nel 2014, mediante lettera minatoria, contro un giornalista molto noto in provincia, autore di articoli sulla mala gestione del municipio briaticese.

Nel corso dell’attività, supportata da intercettazioni telefoniche, ambientali e video riprese, sono stata sequestrate diverse armi da fuoco e nel 2014, sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, alcuni elementi di spicco delle locali cosche, in procinto di porre in essere un attentato mediante l’utilizzo di un potente ordigno esplosivo.

Durante le fasi dell’odierna operazione, si è proceduto al sequestro, ai sensi della normativa antimafia, di beni mobili ed immobili riferibili agli indagati per un valore di circa 70 milioni di euro. Tra i beni sequestrati oltre 100 immobili, quote societarie e rapporti bancari ed anche 2 villaggi vacanze e tre compagnie di navigazione con altrettante motonavi che assicuravano, in regime di sostanziale monopolio, i collegamenti turistici con le isole Eolie.

Nel video che segue i dettagli dell’operazioni, che sono stati resi noti in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i magistrati e gli inquirenti che si è tenuta, questa mattina, presso la Prefettura di Catanzaro.