Sono rimasta stupita per la conferenza stampa con cui l’assessore alle Politiche sociali Federica Roccisano ha presentato un avviso pubblico destinato alla formazione del personale sanitario chiamato a prestare soccorso e assistenza alle donne vittime di violenza. Un bando che è stato anticipato nel corso dell’ultima riunione del “tavolo tecnico delle donne”, ma sui cui contenuti l’assessore Roccisano si era impegnata a confrontarsi con i centri antiviolenza, prestando ascolto alle loro proposte e segnalazioni, proprio per evitare alcune storture registrate in passato. Proprio per questo l’assessore Roccisano, esprimendo la volontà di un cambio di passo, ha avuto la positiva intuizione di istituire il tavolo con le associazioni e i centri antiviolenza per valutarne le reali necessità. Un’assunzione di responsabilità politica che esprime una sensibilità diversa, capace di guidare al meglio le scelte della burocrazia. Ho quindi partecipato con piacere alla riunione del tavolo, registrando anche una grande apertura dell’assessore rispetto alla valorizzazione delle esperienze di chi ha una storia e una credibilità in un settore estremamente delicato quale quello del contrasto alla violenza di genere e del sostegno alle vittime. Niente di tutto questo: l’assessore Roccisano ha convocato una conferenza stampa, alla quale sono stata invitata, annunciando il bando e lasciando di stucco i rappresentanti dei centri antiviolenza e delle case rifugio, che non sono stati in alcun modo coinvolti nella fase di predisposizione per dare suggerimenti, avanzare proposte o segnalare criticità. Mi chiedo allora: a cosa è servito quel tavolo tecnico? C’è la sensazione è che i centri antiviolenza siano stati utilizzati, loro malgrado, per una iniziativa di immagine dell’assessore Roccisano, che in realtà non ha tenuto in alcuna considerazione le proposte e i contributi che possono e devono essere offerti da chi opera sul campo. Non a caso nessun centro antiviolenza ha ritenuto di partecipare ad una conferenza stampa che, tra l’altro, ha scatenato l’interesse dei possibili destinatari delle cospicue risorse annunciate dall’assessore, più che stimolare un proficuo e necessario confronto nel merito delle proposte formative che dovranno essere affidate ai centri antiviolenza. L’assessore Roccisano dimostri che la sua non è un’operazione di facciata, ritiri l’avviso appena pubblicato e proceda ad una nuova pubblicazione soltanto dopo
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