Ucraina: non solo energia, volano prezzi grano e mais

grano, campo di grano
grano, campo di grano

Picco record per il grano: 344 euro a tonnellata

Non solo gas petrolio. Crollano le borse e volano i prezzi delle materie prime, dal petrolio e il gas fino alle quotazioni del grano che ha avuto un picco record in un solo giorno mentre il mais destinato all’alimentazione del bestiame ha raggiunto il valore massimo da sette mesi. L’attacco russo in Ucraina ha avuto conseguenze devastanti anche per i prezzi di grano e mais, di cui Kiev è rispettivamente il quinto e quarto esportatore mondiale.

Il grano è arrivato a 344 euro a tonnellata, il mais ha invece visto il prezzo salire a fino a 304 euro a tonnellata.

Un aumento che ha rilevanti conseguenze anche per l’Italia con l’Ucraina che è il secondo fornitore di mais destinato all’alimentazione del bestiame nelle stalle. Un colpo mortale per gli allevamenti che – sottolinea la Coldiretti – sono costretti a fare i conti anche con il caro energia a fronte di compensi ben al di sotto delle spese. Il mais è la componente principale dell’alimentazione degli animali negli allevamenti con l’Italia che è costretta ad importare oltre la metà del fabbisogno (53%) a seguito della riduzione di quasi 1/3 della produzione interna negli ultimi 10 anni a causa delle speculazioni a danno degli agricoltori.

A preoccupare – sottolinea la Coldiretti – è il fatto che il conflitto possa danneggiare le infrastrutture e bloccare le spedizioni dai porti del Mar Nero con un crollo delle disponibilità sui mercati mondiali ed il rischio concreto di carestie e tensioni sociali. L’ Ucraina – continua la Coldiretti – oltre ad avere una riserva energetica per il gas ha un ruolo importante anche sul fronte agricolo con la produzione di circa 36 milioni di tonnellate di mais per l’alimentazione animale (5° posto nel mondo) e 25 milioni di tonnellate di grano tenero per la produzione del pane (7° posto al mondo). Peraltro l’Ucraina si colloca al terzo posto come esportatore di grano a livello mondiale mentre la Russia – continua la Coldiretti – al primo ed insieme garantiscono circa 1/3 del commercio mondiale.