16 novembre 1989: la tragedia dell’incidente ferroviario a Crotone

Memoria dell’incidente ferroviario a Crotone: dodici anime perdute

CROTONE, 16 NOV 2012 – Il 17 novembre 1989, Terri Boemi apre il Tg Spazio di Telespazio Calabria, con la tragedia ferroviaria di Crotone, avvenuta il giorno precedente, un evento destinato a restare impresso nella memoria collettiva a causa delle sue drammatiche conseguenze.

Il 16 novembre 1989 rimarrà impresso come una data funesta per molti, a causa dell’incidente ferroviario che ha colpito duramente la città di Crotone. Dodici persone hanno perso la vita e una trentina è rimasta ferita in seguito a questa tragedia, che è stata il risultato di una combinazione di fattori tra fatalità ed errori umani, con la disconnessione dei sistemi di sicurezza ferroviaria che ha giocato un ruolo cruciale.

Tutto ha avuto inizio tre giorni prima dell’incidente, quando un escavatore ha danneggiato il cavo principale dei collegamenti sulla linea ferroviaria, causando la disattivazione dei sistemi di sicurezza. Questo ha creato una situazione di pericolo, rendendo difficile il controllo dei treni in arrivo e in partenza. I macchinisti si sono trovati a dover fare affidamento su procedure di emergenza, ricevendo l’autorizzazione scritta dal capostazione per procedere.

Il fatidico giovedì 16 novembre, il treno locale numero 12706 diretto a Taranto, proveniente da Catanzaro Lido e in ritardo di circa mezz’ora, si trovava alla stazione di Crotone. Contestualmente, il treno diretto numero 8437, proveniente da Cariati e diretto a Catanzaro Lido, avrebbe dovuto attendere il passaggio del 12706. Senza ricevere il via libera dal capostazione, il treno ha iniziato la sua marcia. Anche gli scambi erano stati posizionati in anticipo per agevolare l’uscita dalla stazione.

I macchinisti del treno 12706 non hanno potuto comunicare con i loro colleghi del treno in arrivo, poiché i cellulari non erano ancora in uso. Nel frattempo, il capostazione ha tentato invano di contattarli, mentre il manovratore ha cercato di aprire il rubinetto per il sistema di frenatura, senza successo. Anche l’impresa di inseguire il treno con un’automobile lungo la strada non ha sortito alcun effetto.

Il passaggio a livello, situato a sud della stazione, era stato attivato solo da pochi mesi con un sistema automatico di chiusura, eliminando la presenza di un casellante. Proprio in questo punto, dove l’unica curva del tratto impediva una visuale a lunga distanza, si è verificata la collisione. L’impatto è stato devastante, e solo l’intervento tempestivo del capotreno del treno 8437, che ha fatto spostare i passeggeri nella seconda carrozza, ha contribuito a limitare ulteriori danni.

Il bilancio dell’incidente è stato tragico: dodici persone hanno perso la vita e numerose altre sono rimaste ferite. Le vittime, Angelo Giuffré, Antonella Serventi, Antonio Sorrenti, Carmelina Pistoia, Delia Sozzi, Emma Gagliardi, Franca Cefalà, Loredana Gentile, Mirella Cavalli, Rita Angela Geracitano, Rosanna Perri e Salvatore Bruno, sono rimaste nei cuori e nelle menti come simbolo di una tragedia che avrebbe potuto essere evitata.

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