Esenzione da arresti domiciliari per Marcello Manna: verdetto del riesame di Catanzaro nel caso ‘Reset’, ma gravi indizi di colpevolezza persistono
Il tribunale del Riesame di Catanzaro ha stabilito che sono sussistenti gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Marcello Manna, riguardo ai presunti rapporti illeciti con Massimo e Adolfo D’Ambrosio, tutti imputati nell’ambito dell’operazione “Reset”. La decisione è stata presa in merito ai fatti contestati dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda), sotto la guida del procuratore vicario Vincenzo Capomolla, che riguardano la gestione del Palazzetto dello Sport di Rende e il presunto voto di scambio nelle elezioni comunali del 2019.
Il Riesame di Catanzaro ha escluso la necessità di applicare misure cautelari nei confronti di Manna, accogliendo l’obiezione difensiva avanzata dagli avvocati Nicola Carratelli e Giandomenico Caiazza. Di conseguenza, Manna non sarà sottoposto agli arresti domiciliari, misura cautelare precedentemente applicatagli dal gip Alfredo Ferraro il 1 settembre 2022, in occasione dell’operazione contro la ‘Ndrangheta cosentina.
Questa non è la prima volta che il Riesame di Catanzaro si pronuncia su questo caso. Già in precedenza aveva annullato completamente l’ordinanza cautelare, ritenendo che non vi fosse sufficiente gravità indiziaria né necessità di misure cautelari. La procura antimafia aveva presentato ricorso alla Suprema Corte, che a sua volta aveva annullato la misura cautelare e ordinato un nuovo giudizio. Anche in questa fase, il Riesame non ha accolto le richieste della Dda, che ha fatto appello alla Cassazione per la terza volta.
La decisione odierna è stata presa dopo che la Suprema Corte ha nuovamente annullato il provvedimento cautelare e ha ordinato un nuovo giudizio, che si è concluso oggi, giovedì 28 marzo 2023.
Il processo contro Marcello Manna è attualmente in corso presso il tribunale collegiale di Cosenza, con il confronto sulle accuse che lo vedono protagonista al centro dell’attività processuale. La prossima udienza probabilmente affronterà le vicende riguardanti il Comune di Rende, con l’audizione di uno o più testimoni della polizia giudiziaria che hanno condotto le indagini sotto la direzione dei pubblici ministeri Corrado Cubellotti e Vito Valerio.