Scoperta truffa fiscale a Scalea: finte residenze per non pagare l’imu

guardia di finanza
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False residenze estive per sottrarsi al pagamento dell’imu, sono 368 i contribuenti per un importo di oltre 830.000 euro, inclusi 205 cittadini italiani e 163 stranieri

Nell’ambito di una determinata operazione volta a contrastare l’evasione dell’Imposta Municipale Unica (IMU) a Scalea, i Finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno recentemente condotto un’attività specifica che ha portato alla luce gravi irregolarità fiscali. L’operazione si è concentrata sull’identificazione di presunte residenze fittizie, utilizzate come “case estive”, al fine di ottenere indebiti vantaggi attraverso agevolazioni ed esenzioni. Gli sforzi delle Fiamme Gialle della Tenenza di Scalea hanno portato alla segnalazione di 368 contribuenti all’Ufficio Tributi del Comune di Scalea per l’omesso versamento di IMU. Questi individui, che avevano dichiarato come loro residenza principale tali “case estive”, hanno eluso il pagamento di un importo complessivo di circa €830.000. Questo ammontare è stato calcolato su una base imponibile catastale di oltre 32 milioni di Euro.

L’operazione ha coinvolto l’analisi di oltre 500 posizioni sospette, ottenute attraverso l’incrocio dei dati relativi agli acquisti registrati presso l’anagrafe comunale e quelli disponibili all’interno delle banche dati in uso al Corpo. Le indagini hanno dimostrato che molti dei soggetti iscritti all’anagrafe comunale non risiedevano stabilmente nelle proprietà dichiarate come loro residenza principale, privandosi quindi del diritto all’esonero dal pagamento dell’IMU.

Ulteriori indagini condotte sul campo hanno rivelato che durante i periodi autunnali e invernali, i presunti residenti non erano effettivamente presenti presso queste proprietà designate come “case vacanza”. La verifica dei consumi energetici ha ulteriormente corroborato questa constatazione, rilevando che tali consumi erano insolitualmente bassi e non indicativi di un’abitazione stabile per la maggior parte dell’anno.

In alcuni casi, è emerso che i soggetti in questione erano impegnati in attività imprenditoriali o percepivano redditi da lavoro dipendente in altre regioni, a una distanza tale da rendere improbabile la possibilità di pendolarismo. Inoltre, è emersa la disponibilità di altre proprietà o la presenza del nucleo familiare in una diversa località.

Tra i 368 contribuenti coinvolti, 205 sono cittadini italiani, mentre 163 sono stranieri. Questo significativo fenomeno di evasione fiscale ha richiesto un intervento deciso da parte della Guardia di Finanza di Scalea, che ha dimostrato il costante impegno delle Fiamme Gialle nella lotta all’evasione fiscale. Questi sforzi mirano a contribuire alla ripresa e al rilancio dell’economia del paese, favorendo una più equa distribuzione del carico fiscale tra i cittadini e sostenendo il principio di “pagare tutti per pagare di meno”.

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