Vibo Valentia: celebrato il 207° annuale della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri

Carabinieri
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Nel rigoroso rispetto delle norme per il contenimento del contagio da COVID-19, per celebrare nel capoluogo vibonese il 207° Annuale della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri, si è tenuta una composta e solenne deposizione di una corona per omaggiare i Caduti, da parte del Prefetto Vicario di Vibo Valentia, Eugenio PITARO e del Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Bruno Capece. 

Le dichiarazioni del Comandante Provinciale di Vibo Valentia:

La ricorrenza della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri è un giorno di festa, ma è anche un momento di bilanci. Anche quest’anno, segnato ancora una volta dalle difficoltà della pandemia, è stato per i Carabinieri del vibonese un periodo intenso e ricco di risultati professionali, all’insegna della proficua e leale collaborazione con l’Autorità Giudiziaria ordinaria e distrettuale. Ma quello che più ci conforta  è avere consolidato e quotidianamente accresciuto il rapporto di fiducia con la popolazione, idealmente stretto con il caloroso abbraccio di migliaia di persone che hanno sfilato festose per la città il 24 dicembre 2019, all’indomani della grande operazione Rinascita – Scott. E’ la vicinanza della tanta gente perbene di questa splendida terra che sostiene la nostra forte motivazione e che ci consente, anche grazie ad una rinnovata voglia dei cittadini di partecipare e di denunciare, di dare ulteriore impulso alle attività di Forze di Polizia e Magistratura, saldamente unite e di alimentare l’entusiasmo e la speranza di riscatto e di rinascita della popolazione”.

Le parole rivolte dal neo Prefetto Roberta LULLI ai Carabinieri di Vibo:

Sentimenti di riconoscenza e di gratitudine all’Arma per le azioni di prevenzione e contrasto alla criminalità, per la preziosa presenza sul territorio e per il duro lavoro svolto in questi ultimi mesi di emergenza epidemiologica -– la mie congratulazioni per i brillanti risultati operativi conseguiti in questa provincia dall’Arma, segno più che mai tangibile della spiccata professionalità e dell’encomiabile impegno di tutti gli appartenenti al Comando Provinciale Carabinieri di Vibo Valentia”

Non solo repressione, ma soprattutto prevenzione. L’attività dei Carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia si è sviluppata lungo questa direttrice nel corso dell’ultimo biennio, dopo la maxi-operazione “Rinascita-Scott” che, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ha inferto un duro colpo alla ‘ndrangheta vibonese. Un’inchiesta che ha risvegliato le coscienze della popolazione di Vibo, come dimostrato dalla manifestazione organizzata da Libera alla vigilia del Natale 2019, che ha portato tra le strade cittadine oltre tremila persone, unite in un simbolico abbraccio alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura inquirente, proprio dinanzi alla sede del Comando Provinciale, immagini commoventi che hanno colpito positivamente tutta l’opinione pubblica e destato l’attenzione di tutti i media nazionali.

L’attenzione dell’Arma è stata rivolta non solo alla tutela della legalità e della pubblica sicurezza ma anche al sociale con una serie di iniziative, specie nel periodo di emergenza Coronavirus, a sostegno delle fasce più deboli della popolazione: la distribuzione di pacchi spesa alla famiglie in difficoltà, il ritiro della pensione agli anziani, costretti nelle proprie abitazioni dalla minaccia del virus. I Carabinieri hanno presidiato il territorio garantendo la sicurezza in materia alimentare, di salute pubblica, e ambiente di lavoro. Al servizio della gente e con un particolare riguardo alle donne, ancora troppo spesso vittime di violenze. La prevenzione prima di tutto, ma anche repressione, quando necessario. Con una serie di operazioni, in stretta collaborazione con le Procure Ordinaria di Vibo e Distrettuale di Catanzaro.

Assicurati alla Giustizia anche tre latitanti di spicco, inseriti nell’elenco del Ministero dell’Interno dei 100 più pericolosi da ricercare: Domenico Bonavota, Rosario Pugliese detto Saro Cassarola e Domenico Cracolici.