Catanzaro piange la chiusura del negozio di strumenti musicali Solimeo

Solimeo, strumenti musicali, negozio storico Catanzaro
Solimeo, strumenti musicali, negozio storico Catanzaro

Chiusura Solimeo: un addio amaro a un’epoca d’oro della musica

L’EDITORIALE – L’eco dei suoni che una volta si riversavano dalle mura di Solimeo, il rinomato negozio di strumenti musicali situato nella marina di Catanzaro, si è placato. Una triste e nostalgica notizia ha scosso la comunità musicale calabrese, annunciando la definitiva chiusura di questa istituzione di lunga data. Un’uscita di scena che ha destato malinconia tra i musicisti locali e oltre, lasciando un vuoto tangibile nella trama culturale e sociale della città.

Solimeo non era semplicemente un emporio di strumenti musicali, ma un punto di ritrovo, un crocevia di idee e di talento. Era il luogo in cui le note diventavano storie e le passioni si trasformavano in melodie. Qui, nell’atmosfera intrisa di profumo di legno e sogni musicali, le giovani promesse e gli artisti affermati trovavano una casa lontano da casa. I corridoi di Solimeo echeggiavano di armonie, mentre i chiacchiericci tra gli scaffali annunciavano nuove sinfonie in divenire.

Nonostante il suo leggendario status e la fedele clientela che lo ha sostenuto per decenni, Solimeo non è riuscito a sopravvivere all’inarrestabile ondata di cambiamenti che ha travolto l’industria musicale italiana. I numeri non mentono, e la chiusura di questo pilastro della comunità è solo l’ultimo tassello di una triste saga che si è svolta in tutto il Paese.

Le statistiche, infatti, dipingono un quadro inquietante. Il rapido declino nel numero di imprese di commercio al dettaglio di strumenti ed edizioni musicali in Italia è stato un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Da 1.340 nel lontano 2005, il numero si è ridotto a 930 nel 2020 e ulteriormente a 824 nel 2021, secondo i dati riportati dalla Stampa. Un crollo significativo che ha segnato una tendenza inesorabile, minacciando di portare alla chiusura quasi la metà dei negozi di strumenti musicali nel paese.

La pandemia da Covid-19 ha inciso profondamente su questo settore già in difficoltà. La sospensione delle esibizioni dal vivo, dai concerti alle feste di matrimonio, ha tagliato le ali alla vitalità della scena musicale, infliggendo un duro colpo a tutto ciò che orbita intorno ad essa. Il noleggio di strumenti, gli amplificatori, i microfoni, e ogni altro aspetto correlato hanno sofferto un rallentamento senza precedenti.

La chiusura di Solimeo, ampiamente considerato un santuario per gli amanti della musica, ha dimostrato i segni di un cambiamento radicale nei modelli di consumo. L’affascinante esperienza di visitare un negozio fisico, di interagire con esperti del settore e di condividere il proprio amore per la musica è stata spazzata via da un’era di immediata gratificazione e transazioni online.

Gli acquirenti moderni, attratti dalla comodità e dalla velocità, si sono rivolti sempre più verso giganti del commercio e-commerce come Amazon o i grandi magazzini, dove la consegna veloce e la vasta selezione sembrano sovrastare l’esperienza più intima di un negozio locale. La mancanza di pazienza per aspettare l’ordine e l’abitudine all’auto-sufficienza tecnologica hanno minato la longevità dei negozi tradizionali come Solimeo.

E così, mentre Catanzaro si adatta alla scomparsa di questo pilastro culturale, rimane un senso di tristezza misto a un tocco di amarezza. Un addio all’epoca d’oro della musica, ma anche una riflessione su come i cambiamenti sociali e tecnologici possano rimodellare irrevocabilmente il tessuto della nostra vita quotidiana. Mentre i musicisti calabresi si preparano a una nuova era digitale, i ricordi di Solimeo rimarranno incisi nell’anima della città, come un’ode nostalgica al passato, ad un tempo in cui la musica risuonava dalle strade di Catanzaro con un’energia senza tempo.