Crisi del bergamotto in Calabria: il 40% della produzione resta invenduto, i produttori chiedono intervento urgente delle istituzioni e una verifica sull’operato dei consorzio
La crisi del bergamotto si aggrava e l’allarme dei produttori si fa sempre più pressante. “Oltre il 40% della produzione è rimasta invenduta sugli alberi, con le industrie estrattive ferme e le aziende in ginocchio” denuncia Giuseppe Arone, vicepresidente provinciale di Copagri e membro del Consiglio di amministrazione del Consorzio del Bergamotto. Il suo è un appello diretto non solo al presidente del Consorzio, Ezio Pizzi, ma anche alle istituzioni regionali, in particolare al presidente Roberto Occhiuto e all’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo.
Arone critica duramente l’inerzia del Consorzio, accusandolo di ignorare la crisi del settore e di non aver nemmeno inserito la questione nell’ordine del giorno del prossimo consiglio, previsto per mercoledì 9 aprile. “Non si può rimanere fermi mentre il settore affonda – afferma – È inaccettabile che si pensi solo all’approvazione dei bilanci e alla conservazione delle poltrone, senza mettere in campo azioni concrete per tutelare i produttori”.
La zona interessata, che si estende da Villa San Giovanni a Monasterace, sta affrontando una situazione drammatica. La mancata raccolta del frutto, noto in tutto il mondo per le sue proprietà aromatiche e terapeutiche, rischia di compromettere anche le produzioni future, mettendo in pericolo l’intera filiera.
Copagri Calabria, attraverso il presidente Francesco Macrì, ha già sollecitato un intervento da parte della Regione. Durante un recente incontro alla cittadella regionale, l’assessore Gallo aveva espresso preoccupazione per la crisi e promesso sostegno ai produttori, aprendo anche a un dialogo su scala nazionale. Tuttavia, secondo Arone, “nulla si è mosso concretamente”.
Il vicepresidente di Copagri conclude chiedendo “un’immediata presa di posizione della Regione” e una verifica sull’operato dei Consorzi che dovrebbero garantire la tutela e la valorizzazione di quello che è stato definito l’“oro verde” della Calabria. Il rischio è che il bergamotto, simbolo di eccellenza e identità territoriale, venga abbandonato a sé stesso proprio nel momento di maggiore bisogno.
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