Digiuno intermittente: ma anche no, grazie

Ospedale, medico, laboratorio
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Si continua a parlare sempre più spesso di questa pratica e le opinioni nel mondo degli esperti del settore si accavallano, infatti c’ è chi pensa che il digiuno intermittente sia un toccasana per l’ organismo, un modo per perdere peso naturalmente, e chi invece considera questo modo di vivere troppo esasperato e macchinoso da gestire nella vita di tutti i giorni. Non tutti gli addetti ai lavori la pensano allo stesso modo, infatti molti non sono contrari alla pratica in sé, ma secondo loro è la restrizione calorica ad apportare beneficio, quindi mangiare in una finestra temporale ha un senso molto relativo. Andiamo a saperne di più su quest’argomento.

Cos’ è il digiuno intermittente?

Non vuol dire assolutamente non mangiare, ma concentrare l’ alimentazione in una fascia temporale. Esempio in un digiuno 12/12, nelle 12 ore si mangia e nelle altre 12 no. Ricordiamo che nelle ore “no” si possono bere: tisane, caffè, acqua, ecc, quindi in sostanza consumare bevande non zuccherate. Il digiuno 12/12 può essere un punto di inizio per arrivare a quello 16/8. Si può consumare la propria alimentazione in 8 ore, durante la restante parte di tempo bisogna dedicarsi ad altro.

I benefici della restituzione calorica

Diversi esperti del settore non dicono che il digiuno faccia male, ma attribuiscono gli effetti positivi alla restrizione calorica. Infatti se con il digiuno intermittente si decide di seguire ad esempio quello 16/8, nelle 8 ore in cui si mangia non si riuscirebbe ad accedere con l’ alimentazione, quindi si introdurrebbero meno cibi, e il risultato più o meno sarebbe molto simile all’ effetto generato della restituzione calorica. In sostanza i benefici non sarebbero da attribuire al digiuno, ma al consumo inferiore di cibo e un effetto quasi identico potrebbe ottenersi con meno dispendio di energia impiegata, semplicemente mangiando meno: stiamo parlando della cosiddetta restrizione calorica.