US. Catanzaro evanescente punito a Como 1-0 da un calcio di rigore

Como Catanzaro
Como Catanzaro

COMO-CATANZARO: 1-0  6’ Verdi su rig.

Como: Semper; Curto (80’Kerrigan), Barba, Odenthal; Cassandro, Kone (80 Baselli) (60’ Iovine), Bellemo, Ioannou; Verdi; Gabrielloni (60’ Chajia), Cutrone. Allenatore: Longo.  A disposizione: Vigorito, Sala, Solini, , Arrigoni, Scaglia, Cerri, Da Cunha, Mustapha

Catanzaro: Fulignati; Katseris, Scognamillo, Brighenti (D’Andrea), Veroli; Brignola (75 Ambrosino) Ghion, Verna (15’st Pompetti), Vandeputte; Iemmello (80 Donnarumma) Biasci (15’st Stoppa),  Allenatore: Vivarini A disposizione: Sala, Krasteva,, Pontisso, Sounas, Krajnc, Oliveri, Miranda,

Arbitro: Di Marco di Ciampino

Dopo 39 anni, ritorna in campionato, al Sinigaglia, una classica degli anni ’70 e inizio anni ’80 tra i padroni di casa del Como di Mister Longo e il Catanzaro. La squadra lombarda, dopo 49 anni, batte i giallorossi con un calcio di rigore realizzato da Simone Verdi dopo 6 minuti.

Vivarini modifica per il 2 novembre la formazione che sabato ha battuto la Feralpi Salò, con Brignola al posto di Sounass e Biasci al posto di Donnarumma. Longo, invece, affianca Gabrielloni a Cutrone in avanti e la punta comasca sarà il punto di svolta della partita, almeno fino a quando è rimasto in campo, mettendo in crisi la difesa del Catanzaro e commettendo tanti falli che spesso hanno permesso al Como di prendere fiato.

Il primo tempo vede un Como dominante sul campo, con i giallorossi, seguiti da almeno 2000 tifosi, che faticano a trovare il proprio gioco. Fin dai primi minuti, la squadra di Longo preme con molti uomini nella metà campo del Catanzaro e dopo pochi minuti va in vantaggio su un calcio di rigore concesso dall’arbitro Di Marco. La sua prestazione è stata giudicata insufficiente, in quanto ha permesso alla squadra di casa di commettere molti falli senza mostrare alcun cartellino, se non a tempo scaduto.

La squadra lariana insiste e sfiora il raddoppio su un cross di Cassandro che colpisce la parte superiore della traversa e su un tiro di Cutrone che finisce fuori, con Gabrielloni che non riesce a stoppare la palla a pochi metri da Fulignati. Il Catanzaro non riesce quasi mai a venire fuori e a trovare spazi nella difesa dei padroni di casa, a causa di una fascia destra inesistente dove Katseris si lascia sopraffare da Ioannu senza mai riuscire a superarlo e un Brignola assolutamente evanescente, trovato tre volte in fuorigioco.

Quando il Como cala un po’ la pressione, le aquile sfiorano il pareggio su un tiro da fuori di Ghion che finisce almeno un metro fuori e su un tiro di Vandeputte da posizione decentrata, respinto da Semper senza problemi. Da parte sua, il Como sfiora il raddoppio con un tiro di Cutrone che finisce fuori di un metro e con Gabrielloni che, tutto solo in area di rigore, spedisce di testa fuori, anche se sembrava in fuorigioco.

Il secondo tempo segue lo stesso schema del primo, con il Como che preme in modo aggressivo il Catanzaro, che non riesce a sviluppare il proprio gioco. Vandeputte prova un contropiede ma viene fermato dalla difesa lariana. Vivarini cerca di cambiare qualcosa inserendo Stoppa accanto a Iemmello, al posto di Biasci, e Pompetti al posto di Verna. Qualcosa migliora grazie alla determinazione dell’ex calciatore doriano, che conquista diverse punizioni, una delle quali sfiora il pareggio con Semper che devia la palla sulla traversa.

Entra anche Ambrosino al posto di un Brignola assolutamente inutile per tutto l’incontro e poi anche D’Andrea al posto di Brighenti, infortunato, e Donnarumma al posto di un Iemmello spento. Ma in campo il gioco rallenta, con il Como che commette falli duri, con l’accondiscendenza di Di Marco che non mostra cartellini gialli e dopo 5 minuti di recupero, mezzo dei quali giocati solo per un paio, per essere onesti.

Quindi il Como vince meritatamente contro un Catanzaro che sicuramente non ha giocato la sua migliore partita. In certe situazioni in cui non riesci a giocare, bisognerebbe adattarsi, cosa che in questa partita gli uomini di Vivarini non sono riusciti a fare, e i cambi nel finale hanno peggiorato la situazione anziché migliorarla, in quanto alcuni calciatori sono entrati in campo senza molta determinazione, facendo arrabbiare non poco il miglior giocatore in campo delle aquile, ovvero Stefano Scognamillo.

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