Bergamotto Reggio Calabria: proteste per certificazione IGP a rischio

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Certificazione IGP per il bergamotto di Reggio Calabria: dal consenso al tradimento regionale, la marea di proteste e il futuro incerto per gli agricoltori

In una svolta sorprendente, sembra che la Regione abbia cambiato idea sulla certificazione Indicazione Geografica Protetta (IGP) per il bergamotto di Reggio Calabria, scatenando indignazione e proteste pubbliche. Questo pomeriggio si terrà una manifestazione a Roghudi, dove si riuniranno i produttori che aspirano al riconoscimento IGP.

Il dietrofront della Regione sabota il processo di certificazione IGP per il Bergamotto di Reggio Calabria, quasi completato, a circa tre anni dal suo stesso parere favorevole e a tre mesi dall’approvazione ministeriale,” afferma l’agronomo Rosario Previtera, portavoce del Comitato promotore per l’IGP del Bergamotto di Reggio Calabria. Il comitato conta più di 300 agricoltori, cooperative e trasformatori che gestiscono oltre 530 ettari di bergamotteti, rappresentando oltre il 50% dei bergamotticoltori reggini censiti dalla Città Metropolitana e oltre un terzo di quelli censiti dall’Istat nel 2022, pari a 1.500 ettari.

Eravamo vicini alla conclusione del processo e aspettavamo la convocazione della Riunione di Pubblico Accertamento da parte del Ministero dell’Agricoltura dopo l’approvazione del Disciplinare di produzione lo scorso 12 dicembre,” continua Previtera. “Ma il 28 febbraio si è tenuta un’altra riunione, che definirei farsa, negli uffici della presidenza della Regione Calabria. Una replica delle riunioni precedenti, in cui si è chiaramente cercato di fermare l’azione corale dei 300 bergamotticoltori a favore del progetto di estensione del disciplinare dell’essenza Dop al frutto.”

A proposito della situazione, interviene anche il Commissario Regionale della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno: “La vicenda dell’IGP del bergamotto lascia molto perplessi. Bisogna chiedersi perché il presunto passo indietro della regione e le ragioni di tali condotte. Non possiamo affermare, allo stato, altro, non conoscendo cosa sia successo, ma faremo di tutto per comprendere gli accadimenti e rendere il percorso il più trasparente possibile.”