Pesci pericolosi e invasivi: quattro specie da evitare nel mediterraneo

pesce scorpione
pesce scorpione

Attenti a quei 4: le minacce dei pesci alieni nel mare italiano

Ernesto Azzurro, dirigente di ricerca all’Istituto per le Risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Irbim-Cnr) di Ancona, ha lanciato un allarme riguardante quattro specie di pesci “alieni” che sono stati avvistati nei nostri mari e potrebbero rappresentare una minaccia per la popolazione.

Queste specie invasive tropicali, arrivate attraverso il canale di Suez, includono il “lionfish” o pesce scorpione, il palla maculato, il coniglio scuro e il coniglio striato. Ognuna di queste specie presenta caratteristiche pericolose per gli esseri umani. Lo scorpione e i due tipi di pesce coniglio hanno punture velenose e dolorose, mentre il palla è tossico se ingerito.

Il fenomeno delle specie aliene nei mari italiani è diventato un problema consolidato, e la consapevolezza dell’importanza di affrontarlo è cresciuta, come dimostrato dai segnalati avvistamenti e dai gruppi online, come Oddfish, che raccolgono segnalazioni riguardanti eventi particolari, specie aliene e curiosità.

Nel tentativo di proteggere i cittadini e sensibilizzare il pubblico, l’Irbim-Cnr ha collaborato con l’Ispra per lanciare la campagna “Attenti a quei 4”, ancora in corso, che mira a informare il pubblico su queste quattro specie invasive, come riconoscerle e monitorarle, e comprendere la loro distribuzione nelle acque italiane, anche grazie alle segnalazioni di pescatori e subacquei.

Tra le specie preoccupanti vi è il pesce scorpione, conosciuto anche come lionfish, originario del Mar Rosso e in rapida espansione lungo il Mediterraneo orientale, fino ad arrivare alle coste italiane. Il pesce scorpione è dotato di 18 spine velenose che possono provocare punture dolorose e, in alcuni casi, shock anafilattico, rappresentando una minaccia per la salute umana.

Un altro pesce da tenere sotto osservazione è il palla maculato, lagocefalus sceleratu, il cui avvistamento in acque italiane è ancora occasionale. Questa specie è particolarmente pericolosa a causa della tossicità delle sue carni, rappresentando un rischio per chiunque ne faccia un consumo accidentale. Gli avvistamenti di questo pesce sono stati riportati in Sicilia, specialmente a Lampedusa, e in Calabria.

Infine, i due tipi di pesci coniglio, siganus luridus e siganus rivulatus, sono specie erbivore tropicali dotate di spine velenose. Il pericolo è che pescatori non professionisti o subacquei potrebbero catturarli accidentalmente con le reti, esponendosi al rischio di lesioni dovute alla mancanza di conoscenza dei pericoli associati a queste specie.

La campagna “Attenti a quei 4” mira non solo a informare il pubblico riguardo a queste specie pericolose ma anche a incoraggiare la segnalazione di eventuali avvistamenti. In questo modo, si potranno adottare misure adeguate per monitorare e gestire la presenza di queste specie aliene nei nostri mari.

L’allarme lanciato dal biologo Ernesto Azzurro è un importante richiamo per la salvaguardia della biodiversità marina e la tutela della salute pubblica. La cooperazione tra esperti, istituzioni e cittadini è fondamentale per affrontare questa sfida e preservare gli equilibri naturali dei nostri mari.