Vendemmia 2023 in Calabria: un’annata da ricordare per le difficoltà

Vendemmia in Calabria 2023
Vendemmia in Calabria 2023

Clima avverso e malattie: vendemmia calabrese sotto pressione

Le previsioni per la vendemmia in Calabria si dipanano in mezzo a una serie di sfide che hanno caratterizzato l’annata vitivinicola. Secondo il resoconto fornito da Coldiretti Calabria, l’andamento climatico, le problematiche legate alle malattie fungine e alle questioni fitosanitarie hanno lasciato il segno su questa stagione. Da non sottovalutare, inoltre, l’impatto delle incursioni dei cinghiali che hanno anticipato la raccolta delle uve.

La situazione richiede attenzione e adattamento da parte degli operatori del settore. L’indicazione di partenza sembra essere quella di un avvio della vendemmia con un ritardo di 10-15 giorni rispetto alle date usuali, variabile in base alle cultivar coinvolte, sia le più precoci che le più tardive.

Analizzando il Report analitico della Calabria, Coldiretti sottolinea i dati quantitativi e qualitativi. La fase di germogliamento è stata in media positiva, così come la fioritura. Tuttavia, l’allegagione (il processo di sviluppo dei frutti dall’ovario dei fiori) e l’invaiatura (cambiamento del colore e della consistenza dell’acino) hanno mostrato risultati mediocri. Le malattie della vite hanno registrato un’incidenza significativa rispetto alla media stagionale, con un 40-70% di peronospora e un 30-50% di oidio, a seconda delle zone di produzione.

Le temperature elevate, con punte fino a 48°C durante l’ultima decade di Luglio, hanno causato scottature sia sulle foglie che sulle uve, ulteriormente complicando la situazione. Tutto ciò ha portato a una stima di perdita produttiva, con un calo del 60-70% nelle zone pianeggianti e del 40-50% nelle zone collinari. La qualità delle uve è risultata mediocre, soprattutto nelle aziende che operano in regime biologico.

In sintesi, Coldiretti afferma che questa non sarà un’annata vitivinicola destinata a entrare nella storia per le ragioni sbalorditive. Tuttavia, emerge il lodevole sforzo dei vignaioli e delle cantine che hanno affrontato con professionalità le sfide che si sono presentate. Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, mette in evidenza come vignaioli e cantine abbiano dimostrato di essere all’altezza della situazione, lavorando fianco a fianco con esperti tecnici in grado di adattarsi alle mutevoli esigenze della vite, influenzate anche dai cambiamenti climatici.

La produzione vinicola calabrese fa leva sul potenziale dei vitigni autoctoni, un vero e proprio tesoro di biodiversità. La regione può vantare ben 19 denominazioni tra DOC e IGT. La produzione si suddivide principalmente nel 75% di vini rossi e rosati, una fetta in crescita, e nel restante 25% di vini bianchi. Questi dati testimoniano la varietà e la ricchezza dell’offerta enologica della Calabria, nonostante le sfide affrontate durante questa difficile annata.

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