Longobucco: terra di argento, storia brigantesca e arte tessile

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Longobucco: dove storia e natura si intrecciano, dagli argenti ai briganti

Situato nel cuore della suggestiva Sila Greca, il Comune di Longobucco è un gioiello incastonato nel paesaggio montano e naturale del Parco Nazionale della Sila. Questo territorio unico, con le sue maestose montagne, laghi e fiumi, ospita una flora e una fauna variegate. Il fiume Manna, che attraversa il comune, ha contribuito a modellare il paesaggio, dando origine al nome stesso del luogo, che si dice derivi dalla “Lunga buca” che l’acqua ha scolpito nel terreno.

Conosciuto come il “Paese dell’argento e dei Briganti”, Longobucco vanta una tradizione gastronomica e tessile di eccellenza. Un elemento particolarmente distintivo è la continua produzione artigianale di tessuti utilizzando antichi telai a mano. Questi telai tradizionali sono ancora impiegati per creare pregiati copriletti e arazzi.

L’arte della tessitura, che comprende la lavorazione di lana, cotone e seta, così come il ricamo a mano con disegni antichi e moderni, è celebrata nella sezione dedicata all’Artigianato del Museo locale, che ospita una mostra permanente.

Ma Longobucco è molto di più. Le sue origini affondano nella Magna Grecia, quando il luogo era noto come “Temesa”. Questo antico nome è legato alle miniere d’argento vicine al fiume Manna, descritte persino nell’Odissea di Omero. Oggi, queste miniere sono oggetto di attenta osservazione da parte della comunità scientifica italiana ed europea, data la loro rilevanza geologica e ambientale. L’estrazione dell’argento ha contribuito alla formazione della “Via delle Miniere”, un sentiero storico e naturalistico che rivela il processo di estrazione e lavorazione dell’argento e della galena argentifera. Questo metallo prezioso, usato nell’antichità per la coniazione delle monete da parte di Sibariti, Crotoniati e Romani, ha persino ornato calici d’argento finemente incisi e altri manufatti destinati a Papi e ora esposti nei musei di Napoli.

L’aspra morfologia del territorio, con le sue montagne e le fortezze sparpagliate, ha contribuito a creare un contesto ideale per uno dei più complessi fenomeni socio-culturali dell’epoca meridionale e meridionalista: il brigantaggio. Longobucco ha dato i natali a figure come Antonio Santoro, detto Re Curemme, e Domenico Strafaci, noto come Palma. Le loro gesta, tramandate dalla tradizione orale popolare, mescolano realtà e fantasia, creando un affascinante intreccio. Anche se Palma, definito “Il Re della Montagna”, si unì alla macchia nel 1860 dopo aver sfidato un signorotto di Rossano, è stato celebrato come un “Brigante coraggioso”. Tanto che il comune di Rossano Calabro ha persino dedicato una via alla sua memoria.

Longobucco è un luogo dove storia e tradizioni si intrecciano in modo profondo. Nonostante le sfide infrastrutturali che la comunità attualmente affronta, questo “Paese dell’argento e dei Briganti” merita di essere esplorato in ogni suo angolo storico e naturale. Visitare Longobucco significa abbracciare la storia, coltivare le radici calabresi comuni e sfidare l’isolamento, promuovendo la sua ricca eredità.