Cedono le proprie ferie a una collega per curare il figlio ammalato

Sant'Anna Hospital-min
Sant'Anna Hospital-min

Sicuramente non è la prima volta che accade; casi analoghi si sono registrati infatti in molte realtà aziendali italiane e non. Ma la solidarietà non è notizia che “scade”, come si dice in gergo giornalistico. Anzi, in questi nostri tempi che sembrano essere segnati dall’egoismo, ogni gesto di solidarietà diventa non solo notizia ma anche dovere di renderla pubblica.

Succede che moglie e marito, entrambi dipendenti del medesimo ospedale, abbiano un bimbo affetto da una patologia importante, che impone assistenza continua ma anche l’insostituibile calore degli affetti. È per questo che la mamma finisce presto per esaurire i suoi giorni di ferie. Non è un problema da poco e così il papà, che dispone invece di ferie non ancora godute, chiede di poter cedere quei giorni alla moglie affinché questa possa assistere il figlio. L’azienda comincia a valutare l’ipotesi ma la notizia, inevitabilmente, “gira”; perché gli ambienti di lavoro sono fatti così: si raccoglie una confidenza da un collega, la si condivide con un altro, poi un altro ancora e il problema di uno diventa rapidamente il problema di tanti. Gli stessi che a quel punto non esitano a mettere a loro volta a disposizione della collega giorni di ferie non ancora godute, ciascuno quello che sente di fare e che può fare. In breve le ore disponibili crescono, diventano giorni, tanti giorni donati a una mamma per la quale il tempo è diventata una variabile vitale.

Una certa retorica chiama questo genere di storie “gare di solidarietà” ma a pensarci bene, non c’è alcuna gara e non ci sono vincitori né vinti. C’è solo il gesto che nasce dal profondo più autentico di quella che fin dalla notte dei tempi chiamiamo umanità e che, appunto, merita di essere ancora raccontata.

Il S. Anna Hospital è sempre stato orgoglioso del proprio personale, delle sue competenze, della sua professionalità, della sua capacità di accogliere il malato che soffre. Quello che è accaduto, quindi, in fondo non stupisce più di tanto. Di sicuro, però, fa immensamente piacere.