Metropolitana di superficie a Catanzaro: le criticità emerse dall’Anac

Metropolitana di superficie Catanzaro
Metropolitana di superficie Catanzaro

Ritardi e costi esorbitanti nella realizzazione della Metropolitana di superficie di Catanzaro

La costruzione della metropolitana di superficie a Catanzaro è al centro delle attenzioni dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) a causa di notevoli ritardi e costi eccessivi che hanno caratterizzato il progetto. La Regione Calabria, stazione appaltante dell’opera, è stata oggetto di rilievi da parte dell’Anac, che ha evidenziato mancanze sia nella tempistica di esecuzione dei lavori che nella fase contrattuale.

L’Anac ha rilevato che la Regione non ha attivato le iniziative previste dalle norme e dal contratto, sottolineando la “genericità del contratto di appalto relativamente alle penali per ritardi nonché una sua sostanziale disapplicazione”. La mancata individuazione nel cronoprogramma delle soglie temporali intermedie, previste per l’applicazione delle penali giornaliere, è stata evidenziata come possibile causa del ritardo accumulato nei lavori. Inoltre, la stazione appaltante ha giustificato la mancata applicazione di penali con l’insussistenza di elementi oggettivi che consentissero di addebitare univocamente i ritardi all’appaltatore.

Gli stessi problemi sono emersi anche nella vigilanza dell’Anac sul collegamento ferroviario metropolitano tra la stazione F.S. di Catanzaro Germaneto e l’attuale stazione di Catanzaro Sala. L’importo contrattuale dell’opera è salito da 81.623.701 euro nel 2015 a 116.103.766 euro nel 2022, con un aumento complessivo del 42,22%. La dilatazione dei tempi sia nella progettazione esecutiva che nell’esecuzione dei lavori è stata evidenziata come ulteriore criticità.

Nella fase contrattuale, l’Anac ha nuovamente sottolineato la “genericità del contratto di appalto relativamente alle penali per ritardi, nonché una sua sostanziale disapplicazione”. Le modifiche plano-altimetriche apportate tramite la perizia di variante sono state ritenute critiche, soprattutto quando avrebbero potuto essere previste in sede di progettazione.

Complessivamente, l’Anac ha indicato un iter tecnico/amministrativo non improntato ai criteri di economicità e tempestività, con un aumento progressivo dei costi dell’intervento e dei tempi di esecuzione. La gestione poco efficace da parte della stazione appaltante è stata accusata di non aver operato in maniera energica per evitare o limitare i ritardi accumulati nell’esecuzione delle opere. La mancanza di adeguati incentivi al corretto svolgimento delle prestazioni contrattuali è stata identificata come un elemento che potrebbe aver inciso negativamente sul progresso complessivo del progetto

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