Da criminale a mediatore: Roberto Porcaro, il diplomatico della mala cosentina

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Roberto Porcaro: Un mediato tra le anime della malavita

COSENZA, 25 GIU 2023 – Non solo un criminale comune, ma un “mediatore” capace di tranquillizzare le anime numerose e irrequiete che popolano l’universo criminale della mala cosentina. Dai resoconti contenuti nei verbali del nuovo collaboratore di giustizia Roberto Porcaro emergono aspetti inediti e “diplomatici” dell’ex capo del clan degli “Italiani”. Succede spesso che i rappresentanti dei gruppi della Confederazione della ‘ndrangheta cosentina si rivolgano a lui per risolvere questioni interne o esprimere il loro malcontento a causa di lotte e faide intestine. Insomma, oltre alle attività illegali, Porcaro avrebbe raggiunto il ruolo di capo grazie anche alla sua abilità di ascoltare. Un uomo d’azione capace di usare la sua intelligenza quando proiettili e sangue diventano ostacoli per gli affari. Le rivalità tra alcuni dei membri più accesi dei clan vengono spesso mitigati dalle parole dell’ex delfino di Francesco Patitucci. Grazie all’amicizia e al rapporto con il boss, Porcaro riesce a porsi come figura di riferimento tra le due fazioni: gli “Italiani” e il gruppo degli “Zingari” legati a Maurizio Rango, “con il quale avevo anche un forte legame di amicizia, frequentando le nostre rispettive famiglie quotidianamente”.

La scalata di Roberto Porcaro: dal braccio destro al titolo di ‘stella’ nella mala cosentina

In pochi anni, Roberto Porcaro scala le vette del crimine e conquista la fiducia del boss Francesco Patitucci (attualmente in regime di detenzione “41 bis”), diventando il suo braccio destro e fedele alleato. “Nei primi mesi del 2013, durante una detenzione comune a Cosenza con Francesco Patitucci, ho ricevuto da lui i titoli di ‘santo’ e ‘vangelo’ nella stessa occasione. Già collaboravo attivamente con il suo gruppo nelle attività illecite di estorsione, usura e droga, e avevo già compiuto atti di violenza”.

Le affiliazioni del pentito continuano. “Tra gennaio e febbraio del 2014, a casa di Mario Gatto nel quartiere ‘Villaggio Europa’ di Rende, mi sono stati conferiti, nella stessa occasione, i titoli di ‘tre quartino’ e ‘quartino’. Per ogni titolo, la cerimonia di assegnazione coinvolgeva sempre tre referenti criminali reggini, di cui al momento non ricordo i nomi, ma erano diversi per ogni cerimonia“.

Durante la detenzione di Patitucci, è stato Porcaro a dirigere gli affari del clan. Una volta che il boss è tornato in libertà, “ha ripreso a venire a trovarmi a casa. In una di queste visite, mi ha conferito il titolo di ‘stella’, alla presenza di Renalo Piromallo, che ha ricevuto lo stesso titolo nelle stesse circostanze”.

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