I diapiri di sale a Zinga: custodi di una storia che risale a 6 milioni di anni fa

Indicazioni geosito Zinga (fonte: Francesco Bruno Facebook)

In Calabria abbiamo un geosito unico in Europa che in dialetto locale viene chiamato “salpìe“. Stiamo parlando dei Diapiri salini di Zinga che secondo gli scienziati sono stati probabilmente generati da un evento geologico avvenuto ben 5,6 milioni di anni fa.

Questo evento definito come “Crisi di Salinità del Messiniano” ha costituito delle strutture di sale a forma di cupola. Si tratta di forme pianeggianti al centro, il cui nucleo è formato da una massa di salgemma.

Zinga è una frazione del comune di Casabona, in provincia di Crotone, e insieme ai diapiri di Castelsilano ha elementi unici nel continente europeo.

I diapiri di Zinga sono denominati anche “Custodi della storia del Mar Mediterraneo“. Si chiamano così perché al loro interno custodiscono le tracce del medesimo mare durante l’evento geologico denominato appunto “Crisi di salinità del Messiniano”. Questo evento portò alla deposizione del sale e la conseguente formazione delle rocce dette evaporitiche.

Per tale importanza geologica nella zona di Casabona è stato istituito il Geosito dei Diapiri Salini di Zinga. Per la sua rilevanza storica e ambientale, esso è anche riconosciuto dall’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. È un geosito che ha una valenza e un interesse a livello internazionale, visto che la sua storia è la storia di un continente.

È possibile visitare i Diapiri attraverso dei tour guidati

Per raccontare la loro formazione, tanto spettacolare quanto affascinante, alcune guide si sono messe a disposizione di turisti e curiosi per effettuare dei tour all’interno del geosito. Grazie a queste visite, è anche possibile osservare dei panorami mozzafiato verso il paesaggio circostante.

Le montagne maestose, poiché composte prevalentemente da sale, risaltano per il colore bianco e per i riflessi di luce incastrati nel contesto delle tonalità grigie delle argille circostanti.

Nel percorso escursionistico è possibile visitare anche il rudere della caserma della Guardia di Finanza che un tempo presidiava il luogo e controllava l’estrazione del sale e l’entrata della miniera di salgemma.

Una bella idea per una gita particolare e unica ammirando le bellezze nascoste della Calabria.