Amaranto Comune: il segreto nutrizionale dell’antica Calabria

Amaranto Comune
Amaranto Comune

Resilienza naturale: l’incredibile vita dei semi di Amaranto Comune

L’Amaranto Comune (Amaranthus retroflexus) è una pianta che sfida la siccità e le malattie, dimostrando una straordinaria resilienza. I suoi semi, minuscoli e scuri, possono rimanere nel terreno in attesa di germogliare per addirittura venti anni. Quando giunge il momento, essi si lanciano via come proiettili al minimo soffio di vento, disperdendosi ampiamente nell’ambiente circostante.

In particolare, nelle terre dissodate della Calabria, l’Amaranto Comune trova un terreno ospitale, germinando abbondantemente durante l’estate al primo tocco delle gocce di pioggia.

Questo vegetale, noto anche come Amaranthus retroflexus, offre un prezioso tesoro di nutrienti. La sua percentuale di proteine, che può raggiungere fino al 16%, è notevolmente elevata e caratterizzata da un alto valore biologico. Un elemento distintivo dell’Amaranto è la presenza del doppio di lisina rispetto ai cereali tradizionali. Inoltre, abbonda in calcio, fosforo, magnesio e ferro, elementi essenziali per la salute umana.

La ricchezza di fibre è un ulteriore punto a favore dell’Amaranto Comune, con effetti positivi sulla digestione e sul regolare funzionamento dell’organismo. Da notare che questo alimento è privo di glutine, il che lo rende una scelta appetibile per le pappe destinate ai bambini o come ingrediente di pregio nei minestroni di verdure per persone convalescenti o anziane.

L’Amaranto Comune trova le sue origini nel continente americano, dove ha svolto un ruolo fondamentale nell’alimentazione degli Aztechi e degli Inca per molti secoli. Al di là dell’aspetto nutrizionale, questa pianta aveva un significato più ampio nelle culture indigene. I Cherokee la utilizzavano per fini religiosi e come rimedio per problemi legati al ciclo mestruale e alla salute ginecologica. I Keres ne riconoscevano le proprietà curative per l’apparato gastrointestinale, mentre i Mohegan preparavano infusi per alleviare il mal di gola. I Navajo, invece, trasformavano i suoi semi in farina per creare pane e dolci.

L’Amaranto Comune giunse in Europa nel corso del XVIII secolo, inizialmente adottato per scopi ornamentali e in seguito per il suo valore nutritivo. Tuttavia, in Italia, questa pianta è attualmente poco coltivata e spesso considerata invasiva.

In conclusione, l’Amaranto Comune incarna un connubio affascinante tra resistenza naturale, storia culturale e benefici alimentari. Pur essendo stata dimenticata nel panorama culinario moderno, questa pianta potrebbe offrire un ritorno gradito come fonte di nutrimento prezioso e versatile.