Il Caco dalla Calabria all’Italia: una storia di gusto e salute

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Il Caco, tesoro autunnale della tradizione italiana: storia, benefici nutrizionali e versatilità in cucina

L’autunno è finalmente giunto, portando con sé il suo carico di delizie! Uno dei piaceri tipici di questa stagione è senza dubbio il caco, un frutto dolce, compatto e morbido che va gustato con attenzione solo quando è perfettamente maturo. Nella regione della Calabria, si dice che il caco “n’gargia”, ossia ha un sapore sgradevole quando non è ancora giunto al punto giusto di maturazione. Questo perché durante questa fase di crescita, i tannini che provocano la sensazione di astringenza si riducono notevolmente, rendendo il frutto più gradevole al palato. Ecco perché è sempre saggio ascoltare i saggi consigli dei nostri antenati!

La preziosa polpa del caco può essere utilizzata in cucina per preparare una vasta gamma di delizie autunnali, tra cui crostate, confetture e vellutate. Tuttavia, per coloro che seguono la tradizione della vecchia scuola, niente batte il piacere di gustare questo frutto direttamente con un cucchiaio.

La varietà più comune di caco è famosa per la sua polpa morbida e cremosa, ma esiste anche una varietà con una polpa più soda, simile a quella delle mele, nota come caco mela o caco vaniglia. Addirittura, c’è una varietà chiamata caco cioccolatino, meno dolce delle altre, che può essere mangiata sbucciandola e tagliandola a spicchi.

Il caco è una pianta adatta ai terreni aridi ed è una coltura antica, originaria della Cina e diffusa in Europa nell’800. In Italia, ha fatto la sua comparsa solo a partire dal 1916, inizialmente nelle colline dell’Agro Nocerino in Campania, una regione che ancora oggi svolge un ruolo chiave nella produzione nazionale di cachi, ma si è diffuso poi in tutto il Sud e in particolare in Calabria. Questo frutto era considerato un toccasana per i contadini, grazie all’alto contenuto di zuccheri che forniva loro l’energia necessaria per lavorare nei campi. Inoltre, grazie alle fibre, aveva proprietà lassative e contribuiva a regolare i livelli di zucchero nel sangue.

I cachi sono ricchi di vitamina C, come testimonia la loro vivace colorazione che va dall’arancione al rosso. Questi frutti aiutano a contrastare la stanchezza, lo stress psicofisico e l’inappetenza, contribuendo al tempo stesso a depurare e rimineralizzare l’organismo. In breve, in un periodo come l’autunno, i cachi sono veri e propri alleati della nostra salute.

Il loro sapore delicato e unico è stato così apprezzato dalle antiche civiltà che veniva chiamato “il pane degli dei”. Il caco è diventato un simbolo dell’autunno, una stagione di transizione che ci regala questi frutti succulenti e gustosi. Quindi, non dimentichiamo di approfittare di questa prelibatezza autunnale e di gustare i cachi con gratitudine mentre ci immergiamo nell’atmosfera di questa stagione meravigliosa