Quattro oli della Sibaritide nella top 10 nazionale

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olio extravergine d'oliva

Quattro oli extravergine della Sibaritide tra i migliori d’Italia: la guida 2025 del Gambero Rosso premia l’eccellenza calabrese e rilancia l’identità olivicola del territorio

La Sibaritide si conferma terra d’eccellenza per l’olio extravergine d’oliva. Quattro aziende del territorio sono state inserite nella Top 10 della guida “Oli d’Italia 2025” del Gambero Rosso, un riconoscimento che celebra non solo la qualità dei prodotti, ma anche la storia millenaria e la cultura agricola di un’intera area.

Il risultato ottenuto da Corigliano-Rossano e dalla Sibaritide è molto più di un premio: è un autentico sigillo di qualità che parla di dedizione, innovazione e rispetto per la tradizione. Le aziende premiate rappresentano il meglio della produzione olivicola italiana, riuscendo a distinguersi in un panorama competitivo a livello nazionale e internazionale.

Tra i protagonisti di questo successo spiccano:

  • L’Orolio Limited Edition 2024 dei Fratelli Vincenzo e Cesare Renzo: un extravergine che nasce nella storica valle dell’Otturi, capace di regalare un’esperienza sensoriale raffinata ed esclusiva.
  • Olio DOP Bruzio Monocultivar Dolce di Rossano 2024 dell’Olearia Geraci: simbolo dell’identità territoriale, esalta la cultivar autoctona con eleganza e tipicità.
  • Monocultivar Carolea Bio 2024 delle Tenute Librandi di Vaccarizzo Albanese: frutto di un’agricoltura biologica attenta all’ambiente, porta in bottiglia il meglio della varietà Carolea.
  • Vigoroso Monocultivar Coratina 2024 del Frantolio Acri: intenso, deciso, ricco di personalità, è la dimostrazione della versatilità produttiva della Sibaritide.

Dietro ogni bottiglia, c’è una lunga tradizione che risale alla Magna Grecia, quando i coloni greci introdussero l’ulivo e le prime tecniche di estrazione. Da allora, il sapere contadino si è tramandato nei secoli, evolvendosi senza mai perdere il legame con la terra.

La particolare conformazione della Sibaritide – quell’“insenatura del nord-est” celebrata da Norman Douglas – offre condizioni pedoclimatiche ideali per la coltivazione di varietà pregiate come la Dolce di Rossano. Un patrimonio genetico e culturale che oggi si traduce in oli capaci di raccontare il territorio attraverso profumi, aromi e sfumature inconfondibili.

Eppure, nonostante i successi ottenuti, il rischio è che questi traguardi restino confinati tra gli addetti ai lavori. Serve una presa di coscienza collettiva, una valorizzazione capillare che coinvolga istituzioni, cittadini e imprenditoria locale. Perché l’olio extravergine della Sibaritide non è solo un prodotto d’eccellenza: è una chiave per ripensare lo sviluppo, rilanciare il turismo enogastronomico e costruire una nuova narrazione del territorio.

La guida del Gambero Rosso 2025 offre, dunque, un’occasione preziosa. Sta a tutti noi saperla cogliere, affinché la Sibaritide dell’olio diventi sempre più riconoscibile, competitiva e – soprattutto – orgogliosamente protagonista del proprio destino.

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