Catanzaro: Commissione PO inaugura panchina rossa contro violenza sulle donne

Oggi, 4 dicembre alle ore 16,30 la Commissione Pari Opportunità del Comune di Catanzaro, ha inaugurato la panchina rossa, sul lungomare del quartiere Lido (altezza civico 33).

Una panchina rossa come simbolo concreto della lotta al fenomeno della violenza sulle donne.

Vicino alla panchina è stata posta una targa in cui è impressa una frase molto forte e impattante che ci conduce a fermarci per un attimo e a farci riflettere. “Solo un piccolo uomo usa violenza sulla donne per sentirsi grande”.

Presenti all’inaugurazione tra gli altri il presidente della Commissione Pari Opportunità Maria Rita Bullotta e l’assessore alle Pari Opportunità Concetta Carrozza.

Le dichiarazioni della Commissione PO

L’iniziativa di oggi si aggiunge alle altre che si sono svolte in occasione della giornata del 25 novembre. E a queste, come riferito dalla presidente della Commissione PO, ne seguiranno tante altre.

Maria Rita Bullotta riferisce che questa iniziativa è stata fortemente voluta dalla Commissione per le Pari Opportunità.

Ed aggiunge: “abbiamo trovato l’appoggio di tutta l’amministrazione comunale che io ingrazio nella persona del Sindaco Sergio Abramo e del presidente al Consiglio Comunale Marco Polimeni”.

Prosegue Bullotta: “porgo i saluti anche del consigliere regionale Paolo Esposito il quale è in prima linea impegnato in questa lotta contro la violenza sulle donne”.

Sul perché la scelta del quartiere Lido di Catanzaro come luogo in cui installare la panchina rossa, il presidente della Commissione PO è stata molto chiara. E ha riferito: “abbiamo pensato a Catanzaro Lido perché Catanzaro Lido è un quartiere fortemente frequentato da ragazzi. E pensiamo che proprio da tali ragazzi bisogna ripartire per poter provare a costruire qualcosa di migliore”.

L’assessore alle Pari Opportunità di Catanzaro, Concetta Carrozza afferma che dovrebbe essere 25 novembre tutto l’anno. Perché c’è bisogno che se ne parli sempre, in quanto è un fenomeno prima di tutto culturale.

È una questione senz’altro di cultura e di mentalità – dichiara -.

E conclude: “Vanno educati i giovani al rispetto dell’altro genere. Bisogna intervenire pesantemente perché si tratta di una violenza non sulle donne ma sull’essere umano in genere”.