Capodanno e Omicron, boom di disdette nei ristoranti

Capodanno, brindisi
Capodanno, brindisi

E anche per questo anno salta il cenone di Capodanno. La normalità è rimandata a tempo indeterminato.

Potrebbe essere riassunta così questa vigilia tanto attesa. Saluteremo il 2021 senza grandi rimpianti, ovviamente, ma abbracceremo il 2022 con un po’ di amaro in bocca, causa varianti e decreti.

Soprattutto, non c’è pace per i ristoratori a livello nazionale e locale, ma anche mondiale. La nuova variante Omicron che incalza e le nuove regole dettate dal Governo hanno fatto cambiare idea ai clienti che avevano prenotato il cenone di fine anno. Si tratta quindi di un’altra mazzata per un comparto già sofferente che in questi lunghi anni, condizionato dal virus, ha subìto danni enormi.

Secondo i dati diffusi dalla fondazione Gimbe e pubblicati dall’Ansa, tra il 22 ed il 28 dicembre in Calabria è stata registrata una performance in peggioramento. Evidenziando un aumento del 27,9% dei nuovi casi di positività. In poche parole la Calabria è sopra soglia di saturazione. Ma non è un’eccezione: in tutto il mondo si respira lo stesso clima.

In Italia, a quanto pare, a nulla sono serviti super green pass e vaccinazione, al fine di scongiurare una imminente catastrofe nel settore delle ristorazione. Un comparto legato tra l’altro a un turismo che arranca da diverso tempo. Anche le discoteche che a Capodanno hanno generalmente il pienone sono costrette alla serrata e al mancato incasso.

Allarme Capodanno lanciato dalla Fipe

Anche a fine 2021, questo virus ha condizionato i ristoranti che hanno visto il 30% delle disdette per i cenoni di Capodanno. Secondo la Fipe-Confcommercio, le prenotazioni sarebbero state comunque inferiori rispetto al periodo pre-pandemia nonostante il calo dei prezzi a persona offerti dai ristoranti al fine di invogliare i clienti a festeggiare, dimenticando per qualche ora il clima di restrizioni e tornando a una normalità sospirata.

La Fipe, attraverso il Sole24 ore, ha commentato: «Che ci fosse una flessione rispetto al 2019 era previsto anche perché sapevamo di dover fare a meno di una larga fetta di turisti stranieri, ma qui siamo di fronte a un quadro inaspettato fino solo a pochi giorni fa. Ci sono locali che in 3 giorni hanno visto disdire la maggior parte delle prenotazioni, senza riuscire a rimpiazzarle. Questo significa che il mese di dicembre, il più importante dell’anno che da solo vale il 10% del fatturato dei ristoranti, è in buona parte compromesso e si aggiunge ad un periodo prolungato di crisi che stava finalmente vedendo una via di uscita. Ecco perché non esitiamo a chiedere al governo di dispensare misure urgenti come ad esempio le proroghe delle moratorie bancarie e della cassa Integrazione. Interventi che dovranno sostenere quei comparti che stanno soffrendo di più. Come la ristorazione nei luoghi turistici, quella legata agli eventi o alle feste private o le discoteche e i locali da ballo, letteralmente mortificati dall’ultimo provvedimento che li ha chiusi senza alcun preavviso fino al 31 gennaio».

Spese che comunque andranno affrontate

Infatti, al mancato incasso delle prenotazioni per Capodanno, si aggiungono le spese che comunque i ristoratori dovranno far fronte. Dal personale alla materia prima, dagli affitti alle bollette; tutto ciò costituisce un ulteriore costo che si somma ai precedenti, considerato anche le stangate da capogiro che riguardano proprio le bollette.

Rispetto al 2020 in cui le serrande dei ristoranti furono abbassate totalmente, questo anno si stava per registrare una lieve ripresa, stimando un introito pari a 325 milioni di euro a fronte dei 445 milioni spesi due anni fa. Purtroppo, queste cifre dovranno essere riviste a causa delle disdette di questi giorni.

Cenone con delivery e asporto

Alcuni ristoratori stanno scegliendo la strada del delivery o dell’asporto per arginare i danni, ma la sensazione è sempre quella di un’ulteriore sconfitta. Dalle promesse di un Capodanno dedito alla normalità e alla spensieratezza si è ripiombati nello sconforto di una mancata boccata d’aria. E respirare è vitale.

A questo punto, San Silvestro è definitivamente rimandato al prossimo anno.

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