Violenza e atti persecutori: emesse quattro misure di Sorveglianza Speciale

polizia
polizia

Maltrattamenti in famiglia e atti persecutori contro conviventi ed ex compagne: il Tribunale di Catanzaro emette quattro misure di Sorveglianza Speciale su proposta del Questore

Il Tribunale di Catanzaro – Seconda Sezione Penale – ha emesso quattro misure di Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, accogliendo le richieste avanzate dal Questore della città. I provvedimenti, frutto di un’approfondita attività istruttoria da parte della Sezione Misure di Prevenzione della Divisione Polizia Anticrimine, riguardano altrettanti soggetti residenti nel capoluogo e in provincia, indiziati di gravi episodi di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori ai danni di conviventi ed ex partner.

Tre delle misure, della durata di tre anni, sono scattate per il reato di maltrattamenti in ambito domestico, mentre una è legata a comportamenti persecutori. I destinatari dovranno rispettare precisi obblighi e restrizioni: divieto di avvicinamento alle vittime e ai luoghi da queste frequentati, divieto assoluto di comunicazione, sia diretta che tramite mezzi postali, telefonici o digitali, e l’obbligo di presentarsi due volte a settimana alle autorità di Pubblica Sicurezza. A ciascuno di loro sono inoltre stati ritirati i documenti validi per l’espatrio.

Tra i casi più gravi, figura quello di un 64enne di Montepaone, sottoposto alla misura per gravi indizi relativi a reiterati episodi persecutori nei confronti dell’ex compagna. L’uomo avrebbe messo in atto una lunga serie di minacce, insulti e violenze fisiche, sia durante la relazione sia dopo la rottura.

Gli altri tre provvedimenti riguardano due uomini di Soverato, rispettivamente di 29 e 47 anni, accusati di comportamenti sistematici di maltrattamento e aggressioni fisiche nei confronti delle loro conviventi, e un 30enne di Catanzaro, denunciato per violenze contro l’ex compagna, protrattesi anche dopo la fine del legame sentimentale.

Questi interventi si collocano nel quadro delle misure introdotte dal “Codice Rosso” e dalla normativa sulla prevenzione dei reati contro le donne e i soggetti più vulnerabili. La legge consente al Questore di proporre l’applicazione della Sorveglianza Speciale al Tribunale nei confronti di persone ritenute socialmente pericolose, con l’obiettivo di arginare condotte violente prima che possano degenerare ulteriormente.

Un segnale chiaro, dunque, dell’impegno delle istituzioni nella lotta alla violenza di genere, attraverso strumenti di prevenzione che mirano a tutelare le vittime e a monitorare in modo costante i soggetti a rischio recidiva.

LEGGI ANCHE: Violenza in famiglia: sorveglianza speciale per un 45enne nel crotonese