Il braccio robotico dell’Unical rivoluziona la chirurgia a Cosenza

braccio robotico
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Un importante passo verso l’innovazione medica: l’Unical implementa un avanzato sistema chirurgico, composto da un braccio robotico e un sofisticato apparato di imaging 2D/3D

L’Università della Calabria continua a segnare il passo nell’innovazione medica, condividendo con l’Azienda Ospedaliera di Cosenza un nuovo strumento di eccellenza, teso a migliorare le pratiche chirurgiche e promuovere la medicina personalizzata e di precisione. Questo nuovo strumento, parte integrante del corso di laurea in Medicina e Tecnologie Digitali, riflette l’impegno dell’ateneo nell’adozione di tecnologie all’avanguardia per avanzare nel campo della medicina. Il centro dell’attenzione è ora incentrato sul braccio robotico e sull’apparato di imaging intraoperatorio 2D/3D, recentemente installati e collaudati presso l’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza, uno dei tre unici ospedali nel Sud Italia a disporre di questa tecnologia, insieme a Napoli e Catania.

Il costo di questa avanzata strumentazione, acquisita nell’ambito di un progetto Pnrr che l’ateneo si è aggiudicato, supera il milione di euro. L’Università ha messo a disposizione dell’Ospedale dell’Annunziata questo strumento attraverso un accordo siglato tra il rettore Nicola Leone e il commissario Vitaliano De Salazar, delineando le attività di ricerca, formazione e assistenza che verranno svolte congiuntamente.

Questo sofisticato sistema consente di eseguire interventi chirurgici con una precisione elevata, rispettando le impostazioni pre-operatorie stabilite dallo specialista neurochirurgo. Grazie a un sistema integrato di navigazione, le manovre chirurgiche possono essere visualizzate in tempo reale, riducendo notevolmente il margine d’errore.

Il braccio articolato, collegato a un software di navigazione, acquisisce immagini tramite microscopi di ultima generazione, consentendo una visualizzazione dettagliata delle aree di intervento. Ciò permette al chirurgo di raggiungere un livello di precisione mai ottenuto prima, con la possibilità di pianificare traiettorie che fino ad oggi risultavano inarrivabili. Il robot è idoneo per interventi di chirurgia spinale e cerebrale, inclusi quelli di natura oncologica, trattando patologie come aneurismi cerebrali, traumi cranici, ernie del disco, fratture vertebrali e malattie del sistema nervoso centrale. L’impiego del robot riduce al minimo le incisioni e, di conseguenza, il dolore e la degenza post-operatoria, agevolando una rapida ripresa delle attività quotidiane.

Il rettore Nicola Leone ha commentato entusiasticamente, affermando che l’installazione di questa avanzata tecnologia è un tassello fondamentale nel progetto Unical per la sanità. Ha sottolineato come la collaborazione tra istituzioni accademiche e ospedaliere porti a risultati significativi nel settore della salute, citando l’esempio del sistema robotico Da Vinci, già operativo in diverse patologie. Questa nuova strumentazione, ha dichiarato Leone, rappresenta un ulteriore contributo all’innovazione medica e alla pratica clinica.

La notizia giunge pochi giorni dopo l’insediamento di quattro nuovi docenti medici presso l’Università, tre dei quali ricoprono i ruoli di direttori di Unità Operative Complesse in Oncologia, Cardiologia e Nefrologia, Dialisi e Trapianti.

Il rettore ha concluso sottolineando l’importanza di questo passo avanti nella collaborazione tra istituzione pubblica e settore sanitario, mirato allo sviluppo di soluzioni per una sanità ancora fragile. Questi sforzi mirano a contrastare il fenomeno della migrazione sanitaria, costoso sia in termini economici che in disagi e sofferenze per i pazienti e le loro famiglie.