Pasqua e ponti: il viaggio in Calabria si conferma un lusso

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Rientro in Calabria per Pasqua e i ponti di primavera: prezzi alle stelle, biglietti esauriti e una regione che non risponde alla necessità di collegamenti accessibili per chi vive lontano

Con l’arrivo delle festività pasquali e dei ponti primaverili, si ripropone ogni anno la stessa questione: quanto costa tornare a casa, in Calabria, per chi vive lontano? E perché questo viaggio, che dovrebbe essere un momento di connessione familiare, diventa spesso un’impresa che solo in pochi possono permettersi? Un’analisi dei costi e delle difficoltà legate ai trasporti mette in evidenza un quadro preoccupante: i rincari dei biglietti, la scarsità di collegamenti diretti e l’assenza di politiche adeguate stanno rendendo il rientro in Calabria un lusso sempre più esclusivo.

La corsa ai biglietti: prezzi alle stelle e tratte esaurite

Ogni anno, con l’avvicinarsi delle festività, centinaia di studenti, lavoratori e fuorisede si trovano a fare i conti con l’ansia di trovare un biglietto per tornare a casa. A complicare la situazione ci sono i costi elevati, che in molti casi sono ben lontani dalle possibilità economiche di chi deve viaggiare per motivi familiari. Per esempio, un volo da Roma a Reggio Calabria con ITA Airways parte da 95 euro, ma i prezzi possono facilmente superare i 150 euro nei giorni di maggiore richiesta. La stessa situazione si verifica con i treni, dove le tariffe per un viaggio ad alta velocità possono variare da 21,90 euro a 90 euro, a seconda della prenotazione e della domanda.

Da Milano, la situazione non migliora. I voli più economici partono da 100 euro, ma in prossimità delle festività, i prezzi sfiorano anche i 200 euro. Treni da Milano a Reggio Calabria, pur partendo da un minimo di 40 euro, possono superare i 120 euro, per un viaggio che richiede oltre 9 ore di spostamento. A questi si aggiungono i costi per i pernottamenti, i pasti e i mezzi locali, portando il totale a cifre che si avvicinano facilmente ai 300 euro per persona.

Un’iniziativa necessaria: treni speciali per la Calabria

Nonostante le difficoltà legate ai costi, la domanda rimane: perché la Regione Calabria non investe in soluzioni più accessibili per i suoi cittadini? La Sicilia, ad esempio, ha già attivato treni speciali per i rientri natalizi e pasquali, un’iniziativa che ha riscosso successo e che potrebbe essere replicata in Calabria. Due treni aggiuntivi, uno da Roma e uno da Milano, potrebbero fare la differenza, garantendo un rientro meno stressante ed economicamente più sostenibile per centinaia di persone.

Iniziative di questo tipo non solo risponderebbero a una necessità concreta, ma rappresenterebbero anche un segnale di vicinanza delle istituzioni verso chi, ogni anno, si impegna per mantenere vivo il legame con la propria terra. Investire nei trasporti pubblici è un passo fondamentale per favorire la coesione sociale e contrastare lo spopolamento delle regioni meridionali.

Il peso economico della distanza: una discriminazione invisibile

Secondo uno studio dell’Università di Pisa, oltre mezzo milione di italiani ogni anno si sposta per motivi familiari, di salute o di lavoro, con un impatto economico che si aggira intorno ai 3,7 miliardi di euro. La Calabria, insieme a Puglia e Sicilia, è una delle regioni maggiormente coinvolte in questi spostamenti. Tuttavia, la distanza geografica, unita alla mancanza di collegamenti adeguati, trasforma il ritorno a casa in un privilegio riservato solo a chi può permetterselo. Gli altri, spesso, sono costretti a rimanere nelle città del Nord, dove, senza una rete familiare, le festività diventano un’occasione persa, un momento di solitudine forzata.

Questa disparità non riguarda solo il rientro per Pasqua o per i ponti primaverili. È una questione più ampia, che coinvolge anche la mobilità sanitaria e studentesca. Chi ha le risorse economiche può permettersi di curarsi o di studiare lontano da casa, mentre chi non le ha rimane intrappolato in un sistema che offre poche opportunità e impone costi elevati.

Il diritto alla mobilità: una priorità politica

Il diritto alla mobilità è un principio fondamentale che non può essere un lusso per pochi. Se davvero vogliamo combattere lo spopolamento e promuovere la coesione territoriale, è necessario un cambiamento concreto nelle politiche di trasporto. Non basta lamentarsi delle difficoltà: bisogna investire in soluzioni reali, come treni e voli a prezzi accessibili, e garantire continuità nei servizi di trasporto pubblico.

Per chi vive lontano da casa, il rientro non è una mera vacanza, ma un diritto. È il diritto di tornare alle proprie radici, di mantenere vivi i legami familiari, di sentirsi parte di una comunità. La politica ha il dovere di ascoltare queste esigenze e rispondere con azioni che migliorino la vita quotidiana dei cittadini. In questo modo, anche il ritorno a casa non sarà più un lusso, ma una possibilità alla portata di tutti.

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