Naufragio di Cutro: il 21 luglio la decisione sul processo ai militari

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naufragio Cutro

Naufragio di Cutro del 26 febbraio 2023, che ha causato 94 morti tra cui 35 minorenni: il 21 luglio si terrà l’ultima udienza preliminare per decidere il rinvio a giudizio di sei militari accusati di negligenza

Si avvicina una data decisiva nel processo relativo al tragico naufragio avvenuto il 26 febbraio 2023 a Steccato di Cutro, costato la vita a 94 persone, di cui 35 minorenni. Il 21 luglio prossimo si terrà infatti l’ultima udienza preliminare, durante la quale il giudice deciderà se rinviare a giudizio quattro militari della Guardia di Finanza e due della Guardia Costiera, accusati dalla Procura di Crotone di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, per presunte negligenze e ritardi nei soccorsi.

L’udienza odierna, aggiornata a luglio, ha visto l’esame di alcune eccezioni sollevate dai ministeri degli Interni e delle Infrastrutture, nonché da Consap, citati come responsabili civili nel procedimento. Le difese avevano chiesto l’esclusione di questi soggetti per motivi legati a ritardi nella notifica degli atti e questioni di merito. Tuttavia, il giudice per le udienze preliminari, Elisa Marchetto, dopo un’ora di camera di consiglio, ha rigettato le richieste, confermando la regolarità delle notifiche. La valutazione sul merito della loro responsabilità sarà affrontata, se ci sarà processo, davanti al collegio penale.

Un altro tema al centro delle discussioni è stato quello delle nuove richieste di costituzione di parte civile avanzate da alcuni parenti delle vittime – dieci cittadini afgani residenti in Turchia, Iran e Pakistan – impossibilitati a firmare le procure speciali nelle ambasciate italiane per ragioni di sicurezza personale. Nonostante le istanze presentate dagli avvocati Bona, Bertone e Calabrese per ottenere un visto d’ingresso in Italia, queste sono rimaste senza risposta. A sostegno delle richieste sono stati depositati video che mostrano la firma delle procure speciali da remoto, ma la giudice Marchetto ha dichiarato inammissibile questa modalità di costituzione.

La vicenda giudiziaria, che segue una tragedia umana di dimensioni drammatiche, si avvia così verso un passaggio cruciale che potrebbe aprire il processo vero e proprio, con il pubblico ministero che punta a fare luce su eventuali responsabilità nelle operazioni di soccorso di quella terribile notte.